PackageKit ci suggerirà quali applicazioni installare
In News e altre Sciccherie il 2/05/08 @ 11:16 , trackbackPare che PackageKit (non vedo l’ora di mettere le mani sull’implementazione Qt) sarà in grado di suggerire all’utente - un po’ come fa già Ubuntu - quale applicazione installare nel caso in cui il sistema non sia in grado di leggere file in formati conosciuti ma non comuni:
Al posto di questo errore ci starebbe ad esempio una proposta di installare Inkscape
Questa in realtà non è una notizia ufficiale, e non so nemmeno se sia nella roadmap (lo si lascia come compito al lettore più intraprendente). È una semplice deduzione derivante dalla lettura di questo post di Richard Hughes ;)
— Pagine forse correlate:
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Commenti »
spero che si basi anche sul "magic number" (come fa il comando "file") piuttosto che sulla sola estensione, altrimenti la cosa puo’ diventare ambigua
gia’ ubuntu fa qualcosa del genere quando in console digiti un comando non riconosciuto/non installato. Estenderlo all’interfaccia grafica e all’associazione tipo di file/applicazione non puo’ che essere una buona idea.
‘A Feli’ ma smolla ’ste Qt! :-)
Ma dire a packagekit di farsi i cazzi suoi?!!!!
Scherzo!!!! Però non mi piace questa tendenza a windowsizzzare il mondo Linux.
Finora l’utente Linux è stato un utente consapevole di quello che fa, nel senso che se vuole leggere un file cbr si installa il programma adatto, di sua iniziativa e non perchè glielo suggerisce qualcuno.
Inkscape non li gestisce i cdr. Il mondo corel è ancora off limits
@mighelone in effetti sarebbe comodo avere una app che mi dice automagicamente come posso leggere un file e mi suggerisca anche la lista delle applicazioni installabili in grado di farlo. Tutto il resto e’ masturbazione, o hacking chedirsivoglia.
[OT]
devo dire di essere un po stanco delle critiche, per quanto legittima, su ogni aggiunta di automatismo al sistema Linux, additandole come un chiaro segnale di una trasformazione verso il recinto di pecore chiamato Microsoft Windows (e scusate se ho detto recinto). Onestamente io preferisco che le GUI piu’ grosse (Gnome, KDE) siano piu’ automatiche e semplici possibile cosi’ da riuscire a catturare un bacino di utenza sempre piu’ ampio. Tanto saro’ sempre e comunque capace di installare e configurare tramite vpn+ssh, mysql sul server aziendale con ubuntu-server o fare backup di apache, controllare log e permessi o semplicemente rinominare la mia lista di file con le foto della vacanza con uno script bash.
Finche e’ il software e’ free va tutto bene :-)
[/OT]
@Anansi:
A Ana’ ma smolla sto blog :-)
@mighelone:
Non sono per niente d’accordo (o per meglio dire: lo trovo un atteggiamento completamente controproducente ridicolo). Per fortuna tra gli utenti Linux aumentano sempre più le persone normali :)
@Anansi #5 (reprise):
Quoto l’OT
@Anansi
la finestrella esce comunque..spazio per scrivere ce ne’..che mi frega se in piccolo mi scrivono che bisognerebbe installare inkscape.
Sono altri gli automatismi che rompono le palle..vedi xorg7.3 di Ubuntu…
@felipe & @Anansi
Il fatto che il sistema consigli quale software installare è una cosa aberrante, non solo per Linux, ma in generale per qualunque sistema. Per fare un esempio quanta gente che utilizza windows per vedere filmati utilizza il MediaPlayer di Windows perchè è la scelta predefinita, senza avere la minima idea del fatto che esistano alternative nettamente migliori.
Per esempio mi capita spesso di passare dei film con diverse traccie audio a degli amici, che puntualmente non riescono a leggere con Mediaplayer. Una volta che consiglio di installare VLC rimangono stupita dal fatto che esista un altro software molto migliore. Stesso discorso per Internet Explorer, per i file Windows Media, o per Safari in Mac Osx.
Il discorso è che imponendo un software per un certo tipo di file si dirotta l’utente all’utilizzo di un determinato software, senza neanche sapere che magari ne esiste un altro migliore o peggiore che sia.
Per esempio, perchè per aprire un file avi il sistema mi deve consigliare mplayer, anzichè xine o VLC!!
La mia opposizione a un sistema di questo tipo non è quindi dettato dal fatto di voler mantenere Linux una cosa per smanettoni o settaria, ma dal fatto che sarebbe importante creare un utente consapevole di quello che sta usando e soprattutto del fatto che spesso esiste una scelta che potrebbe rivelarsi migliore per le sue esigenze.
Scusate la risposta assai lunga, ma volevo argomentare bene le mie idee, per non passare per un integralista!
Ciao a tutti
@mighelone:
Il problema non è nello strumento, ma nell’uso che se ne fa. Secondo te adesso Microsoft si mette a consigliare realmente il miglior software per i propri utenti? Ma certo che no, consiglia quello prodotto dalla casa stessa…
Questo uso viziato da parte di Microsoft però non è semplicemente applicabile ad un sistema aperto e meritocratico quale l’ecosistema del software libero e di Linux, quindi ben venga se PackageKit mi indica la scelta migliore: saprò che non deriva solo da scelte di mercato.
In calce: prova a far capire ad Explorer di Windows che non sei d’accordo con una sua scelta… e poi confronta quanto sarà invece benvenuto l’intervento per ottenere risultati migliori con PackageKit. Stiamo parlando di due pianeti diversi!
@mighelone
Non sono per niente d’accordo con quanto dici. Capisco il tuo punto di vista, perchè è vero che consigliare un’applicazione va a discapito di altre applicazioni che fanno lo stesso lavoro magari anche meglio.
Ma vedo anche che gli automatismi sono fondamentali per diffondersi tra gli utenti normali… ho amici che usano il pc perchè sono obbligati (uni/lavoro) ma nn gli interessa nulla di ciò che ci sta sotto. Hanno il diritto di vederla così, e pure loro sono degli utenti.
Personalmente dico: benvengano gli automatismi.
Soprattutto considerando che già ora ogni distribuzione inserisce i programmi che preferisce. Se un programma dovesse arrivare ad essere consigliato da tutte le distribuzioni… be forse è davvero migliore.
Inoltre il tuo esempio nn regge… tu parli di 2 case (apple e ms) che producono il sistema operativo e parecchi programmi, è logico che li spingano. Mentre nel mondo linux questo fenomeno non esiste.
@Giacomo
Ci può stare il consiglio, ma perché allora non consigliare una rosa di candidati ad aprire quel file, d’altronde il software libero è anche libertà di scelta (tanto per dire una cosa scontata, ma che mi pare non lo sia).
Non mi sembra neanche giusto che Linux e in generale il software libero per arrivare al grande pubblico debba per forza ricalcare tutti i modelli del software proprietario, senza cercare una nuova via.
Le scelte predefinite sono nella stessa logica che ci porta ad avere Windows preinstallato su tutti i PC, oppure ad usare i file doc perchè tutti li usano.
@mighelone
chi ti dice che non sara’ cosi’? di lettori multimediali nei repository di ubuntu ce ne sono una decina, probabilmente packagekit ti fara’ vedere tutti i possibili candidati e, perche’ no, magari qualcuno aggiungera’ un modulo per ricevere le statistiche dei programmi piu’ installati/votati/commentati dagli altri utenti.
Sul secondo punto posso essere d’accordo ma considera che, se qualcuno ha scoperto un meccanismo che funziona ed e’ collaudato, perche’ cercare per forza di trovarne uno nuovo? La comunita’ di sviluppatori opensource e’ decisamente ampia, le idee sono tantissime, e posso assicurarti che sono piu’ le cose che le grandi softwarehouse copiano all’opensource che viceversa! Quindi e’ inutile scandalizzarsi :-)
@felipe #6
antipatico :|
…e cmq le Gtk ’so meeeeglioooooo!!!! XD
@Anansi
L’importante è che l’ottica dell’utente/utilizzatore non sia limitata da scelte prestabilite, lasciando sempre la possibilità di scegliere. In tal caso ben venga il consiglio di PackageKit dando all’utente la possibilità di scegliere o per lo meno di sapere che esistono le alternative.
Sul funzionamento del meccanismo non sono propriamente d’accordo, anche perché funziona in un ottica commerciale dove l’importante è vendere il proprio software, ma meno in un ottica di community.
Poi IMHO se ci sono cose da copiare sicuramente questa non è tra quelle.
Capisco la questione della libertà di scelta però, veramente… ma quante pippe mentali vi fate…
Tante parole ma non vi siete soffermati su una semplicissima considerazione.
C’è un utente comune, comunemente detto utonto, che vuole solamente usufruire di un file. Se non conosce lui un programma capace di offrirgli quel servizio (e non lo conosce se è passato su linux da poco) ha bisogno di un suggerimento e questo sistema glielo offre. FINE ! L’utonto potrà usufruire del suo file, l’utonto sarà felice, l’utonto non dirà per l’ennesima volta "linux merda che non mi apre i file invece windows sì", linux avrà guadagnato un utente in più quindi tutti saranno felici.
@Don
Finalmente un po’ di sano pragmatismo
@mighelone
commerciale o no, quello che tira avanti la produzione del software (open o closed) sono i dindi, in che modo ci arrivino questi dindi e’ inutile parlarne, basti dire che per "vendere" il tuo prodotto dev’essere piu’ accattivante dell’altro. Questo significa anche piu’ semplice, immediato, veloce ed anche graficamente gradevole e, se questo sifnifica copiare alcune idee della concorrenza pace! E’ sempre stato fatto e verra’ sempre fatto, ed e’ tutto di guadagnato per l’utente finale.
@Don e’ esattamente quello che ho sottolineato io all’inizio e qualcun altro ha ribadito…
e cmq hai ragione, troppe pippe mentali :-)
@Anansi:
Ma perchè dici che le GTK son meglio…. voglio sapere la tua opinione… io da programmatore mi trovo meglio con qt(sopratutto 4.4!)
@Anansi
Se volete la pappa pronta e che altra gente decida per voi, ben venga PackageKit che decide per voi cosa installare. Io continuo a ritenere che se alla gente non gli si offre la possibilità di scegliere, per comodità tende a non farlo.
L’utente medio tende e fondamentalmente disinteressato tende sempre ad identificare una cosa con l’alternativa che gli viene imposta.
Per esempio
PC = Windows
Linux = Ubuntu
Applicazioni da ufficio = Microsoft Office
Programma CAD = AutoCAD
E la cosa peggiore è che l’alternativa che viene imposta quasi sempre non è la migliore, se non la peggiore.
@mighelone
Non siamo noi a volere la pappa pronta perchè se siamo qui senza package kit è perchè abbiamo imparato a sopravvivere senza ma a volerlo è il mercato definito da una massa enorme di gente che al primo peto di traverso, piange e torna a windows.
Quella gente non cambia, è inutile stare a perderci tempo dietro ma d’altro canto non si può ignorare altrimenti linux rimarrà in eterno una nicchia senza grande speranze di espansione.
ultimo commento ulteriormente OT :|
@admiral
e’ soltanto campanilismo, sono un fervente utilizzatore e sostenitore di Gnome e sostanzialmente preferisco il look&feel delle app gtk.
in realta’ non ho mai programmato con le Qt e non ho idea di come siano, penso cmq che non ci sia una grossissima differenza di difficolta’/comodita’…
mighelone,
non sta scritto da nessuna parte che quella lista conterra’ una sola proposta. Anzi, Richard ha messo sul suo blog gli ultimi aggiornamenti. Per il backend yum si aspetta una modifica a yum stesso, per il backend apt si pensa di usare i dati contenuti in app-install-data. Se vai a leggere noterai che il tutto si basa sul campo "MimeType" nel file .desktop dell’applicazione. Questo vuol dire che non sara’ PackageKit a decidere chi comparira’ nella lista e chi no e non sara’ nemmeno la distribuzione che potra’ fare una scelta del genere. Sara’ l’applicativo stesso. Quindi se vuoi vedere vlc nella lista bastera’ che il file .desktop rilasciato col player abbia il campo MimeType opportunamente riempito (cosa che ovviamente gia’ fa, se non non funzionerebbe il doppioclick sul file per l’apertura veloce :).
BUU! Cattivi utenti! Cattivi! Vogliono la pappa pronta! BUUU!
Probabilmente sfugge ancora che per tanta, tanta gente il computer è uno strumento e a questi "poveri stolti" del perché e del percome funzioni non interessa.
"MALE!" "UTONTI!"
No. Gente normale e questo elitarismo lascia davvero il tempo che trova.
Questa fissazione dell’educare gli utenti è un errore a monte. Non sono gli utenti a dover essere educati, sono i sistemi a dover essere progettati a misura di utente: questo è "usabilità", una parola che ultimamente sento dire veramente spesso, e spessissimo a sproposito.
Saluti :)
hmm "del perché e del percome funzioni non interessa." ok, ho sonno stasera ;)
@NoWhereMan
(Quotone)
Purtroppo finchè non si capirà questo discorso, linux non potrà mai e poi mai giocarsela contro windows o peggio osx… semplicemente impossibile… semplicemente sarà in eterno una brutta copia, un os per server mascherato da os per il desktop