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“We don’t need your education” (cit.)

In News il 14/06/08 @ 19:20 trackback

Ai vertici di Nokia-connecting-people c’è qualcuno che forse non è del tutto connesso:

“We want to educate open-source developers. There are certain business rules [developers] need to obey, such as DRM, IPR [intellectual property rights], SIM locks and subsidised business models”

…DRM? Proprietà intellettuale? Non credo che una tale offerta di educare alla chiusura proprio gli sviluppatori di software open source verrà accolta con entusiarmo. È questo il modo in cui Nokia intende collaborare con la comunità open source (cfr “Nokia compra Trolltech.“)?


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Commenti »

1. Cit - 14/06/08 @ 19:28

Incredibile è la prima cit. che ho identificato subito

2. io&ubuntu - 14/06/08 @ 19:44

Una delle cose che mi ha avvicinato a questo sito era la traduzione in italiano delle citazioni…
dov’è finita questa caratteristica? :D

3. Hornet2e - 14/06/08 @ 19:47

No direi che la "loro" educazione non ci serve proprio… Tra l’altro è preoccupante che ci vedano in questi termini, cioè come una massa di "hyppies" che infrangono le regole e che sono un po’ come uno scapestrato in un aula di brave persone (dal loro punto di vista).
Mi raggela il sangue sapere che questi signori sono collegati in qualche modo a KDE4….

4. cupo - 14/06/08 @ 20:02

Nokia sucks

5. JoP - 14/06/08 @ 20:16

ma che vogliono questi? mi fanno ridere asd. e spero che tutta la comunità open-source stia ridendo dovo aver saputo questa notizia

P.S. ma dicono sul serio, o semplicemente non hanno capito cosa sia l’open-souce?

6. mordred - 14/06/08 @ 20:30

addio Nokia :) certo che se hanno sviluppatori di tal fatta stanno messi male..

7. zippole - 14/06/08 @ 20:44

@felipe
seguendo il link della tua fonte, c’e’ scritto pure questo:
"As an industry, we plan to use open-source technologies, but we are not yet ready to play by the rules"

traduco male, o significa che
"In quanto industria, noi abbiamo in programma di usare le tecnologie open-source, pero’ non siamo ancora pronti a giocare secondo le regole"

Mi sembra una dichiarazione suicida e mi suona strano sentirla dalla nokia… almeno in quanto comunicazione dovrebbero essere efficienti!

8. fausto - 14/06/08 @ 20:45

@Hornet2e a me raggela sapendo che le qt sono collegate a loro…e quindi kde… :(

9. swoshhh - 14/06/08 @ 21:12

Mi sa che ai piani alti della Nokia c’è qualcuno che ha le idee un po’ confuse.
Occorrerebbe che Torvalds gli mandi una mail in finlandese, per fargli capire meglio come stanno le cose, no?

10. Anonimo - 14/06/08 @ 21:21

Ma "education" non sarebbe in inglese "istruzione"? Il che è ancora peggio di educare…

11. Anonimo - 14/06/08 @ 21:21

Ma "education" non sarebbe in inglese "istruire"? Il che è ancora peggio di educare…

12. Anonimo - 14/06/08 @ 21:26

non vedi il problema x le qt… Nokia può fare quello che vuole ma non può "chiuderle". Sono nati fork di codice per motivi molto più stupidi (mi viene in mente pidgin o compiz). Se Nokia non si comporta bene semplicemente la comunità prenderà in mano il suo sviluppo delle qt e Nokia sarà al palo.

13. Riccardo - 14/06/08 @ 22:07

Avranno violentemente picchiato le testoline sul pavimento?

14. Buon Senso - 14/06/08 @ 22:24

@Anonymouse
Nokia al palo? Guarda che hanno comprato trolltech non per il codice (disponibile a noi come a loro) ma per la "forza lavoro". Per gestire lo sviluppo delle QT ci vuole un gruppo con i controca..i, questo ad una società come la trolltech riesce mooolto bene.
Chi lo fa il fork? Te?

15. Anonimo - 14/06/08 @ 23:00

@Buon Senso
Bè, nel mio piccolo ho contribuito segnalando bug nelle qt quando mi bloccavo nello sviluppo delle applicazioni ma in ogni caso il fork lo potrebbero sicuramente fare le decine di sviluppatori kde che con la loro capacità hanno contribuito a fare delle qt quello che sono ora.
In ogni caso non servono organi genitali molto grossi per scrivere del buon codice (a meno che tu non lavori x zio Bill) ma un team che si ponga degli obiettivi e faccia in modo di raggiungerli senza compromessi sulla qualità.
Il modello di sviluppo delle qt è vincente perchè gli aggiornamenti sono realizzati in modo da non rompere la compatibilità con i binari e le minor release sono compatibili a livello di sorgente. Questo gli garantisce un buon parco software costantemente compatibile ma non gli preclude cambiamenti epocali come il passaggio dalla versione 3 alla 4.
In ogni caso (se non mi sbaglio) le qt sono nate dall’idea e dall’impegno di due sole persone…

ps: alla trolltech la forza lavoro ha un cervello come tutti ma magari loro lo usano ;)

16. Giano - 14/06/08 @ 23:45

WE DON’T NEED NO THOUGHT CONTROL!

17. Buon Senso - 14/06/08 @ 23:45

Il modello di sviluppo dell’OpenSource è valido ma sento troppo spesso dire: "e che ci vuole, si fa un fork". La verità è che con un capitale e una struttura (QT, MySQL… o OpenOffice e Firefox anche se non li amo) si crea software di alto livello che non si può pensare di raggiungere facilmente con gruppi di volontari.
La FSF, anche se pochi hanno il coraggio di ammetterlo, al di là delle chiacchiere, mantiene progetti che si trascinano stancamente negli anni senza grandi risultati.
I progetti più dinamici, brillanti (kernel linux, kde), vanno cercati un po’ al di fuori del circuito stallmaniano, e se alle spalle vi sono aziende che investono sul software libero, vi è una garanzia di stabilità, continuità ed efficacia dello sviluppo.
Quando si vedono acquisiti progetti come CUPS, MySQL, QT vedo troppa gente rassicurata dalla licenza. Che il progetto non vada perso questo è scontato, si rischia però di veder perso il gruppo che per anni lo ha mantenuto in modo eccellente (la risorsa più importante).

18. Anonimo - 15/06/08 @ 0:20

@Buon Senso
Sono d’accordo con te su alcuni punti del tuo discorso ma forse dovresti riconsiderare l’importanza della FSF e di Stallman in particolare. Lui è l’anima di GNU come Linus è l’anima di Linux. Presi a se entrambi sono inutili ma insieme sono il "dynamic duo" ;)
Poi sai, tutto segue il proprio ciclo di esistenza e i gruppi di sviluppatori non fanno eccezione. Quello che nasce è destinato a morire. Probabilmente non si deve porre l’accento sul prodotto open source ma sul percorso che il modello open source fa compiere a chi gli si avvicina.
Chi vede nell’open source un modello di business del futuro forse manca il vero valore che l’open source ci ha dato. Non mi aspetto questo da società il cui interesse è il fatturato (e una società nasce per questo non per altro…)
Io ringrazio l’open source perchè è un modello che non uccide l’amore che metto nel lavoro che faccio ma lo alimenta. Ovvio che non andrò mai in giro col Mercedes ma sono una persona che spesso si pone domande esistenziali e so che il solo fatto di avere un Mercedes non rende la mia vita migliore.
Fin quando ci saranno persone che ameranno il loro lavoro e che infonderanno il loro amore nei progetti che portano avanti l’open source.
Il principio fondamentale che mi anima è che la conoscenza appartiene all’umanità tutta non a particolari gruppi di potere.

19. Riccardo Iaconelli - 15/06/08 @ 0:22

Aspe’, aspe’, non diffondiamo FUD per un mezzo paragrafo senza contesto preso da slashdot.

Cito direttamente dall’articolo (enfasi mia):

"Dr Ari Jaaksi told delegates that the open-source community needed to be ‘educated’ in the way the mobile industry currently works, because the industry has not yet moved beyond old business models."

Quindi, Nokia non sta pensando di mettere DRM o di chiudere Qt (persone all’interno di trolltech mi hanno già confermato che dentro nokia, a diversi livelli, il clima è: "non sappiamo come funziona l’open source, insegnateci!", e: "vogliamo imparare a migliorare le relazioni con la comunità e continuare il lavoro fino a qui svolto").

Invece, in questo articolo si dice solo che purtroppo, nel mercato dei cellulari, ci sono ancora tecnologie chiuse, imposte dal mercato, e che vogliono dare una mano agli sviluppatore FLOSS a gestire queste restrizioni!

No, seriamente… non vedo dove stia il problema… specialmente per Qt.

20. Riccardo Iaconelli - 15/06/08 @ 0:25

ah, e ovviamente il ‘we’ di "we’re not yet ready to play by the rules" non è da riferirsi a Nokia, ma all’intero settore… Il tono comunque mi sembra di quelli che si vogliono allontanare da questa chiusura.

21. Sofisma - 15/06/08 @ 0:47

Ricordatevi che le QT sono legate anche alla "KDE Free Qt Foundation".
http://www.kde.org/whatiskde/kdefreeqtfoundation.php
Fork o non fork… saranno comunque libere.

@Buon Senso
Credo che un buon progetto, troverà facilmente terreno fertile (gli sviluppatori) da cui ripartire, vedi l’esempio della Fondazione Mozilla che è andata oltre Netscape.

22. zippole - 15/06/08 @ 1:54

ahh grande Iaconelli!
Avevo interpretato male, "giocare secondo le regole" l’avevo pensato come "mantenere questo modello di sviluppo, essere onesti".
Suonava un po’ troppo male.
Se chiedono sicuramente avranno ^^

23. molok - 15/06/08 @ 2:33

Comunque era "We don’t need no education", seppur grammaticalmente meno corretto.

24. Gabriele - 15/06/08 @ 3:12

Queste cose mi fanno venire in mente brutti epiloghi per l’Open Source. Ora ci si diverte, si è uniti contro "il nemico", è un po’ un gioco. Sicuramente nel giro di alcuni anni l’Open avrà un grande successo, è inevitabile, ma dopo il terremoto, se non prima, chi dirige "mercato" il quale VUOLE un meccanismo di domanda/offerta e relativa protezione degli investimenti, si adatterà, comincierà a conoscere meglio questo OS e ne colpirà i punti deboli (i soldi vs. il programmatore squattrinato). Gli utenti finali non si accorgeranno quasi per niente della battaglia, prenderanno le cose così come gli vengono proposte, perchè quando non si vuole avere problemi le cose devono essere mascherate. (p.esempio avete notato che la MS mantiene sempre un basso profilo sui media popolari? Questo evita un sacco di grane, nel senso che c’è ma non si vede). Qual’epilogo? Fra alcuni lustri ci sarà uno sparuto gruppo di vecchi rintronati che raccontano ai nipotini di epiche lotte per liberare una cosa chiamta software che si usava in antichi oggetti chiamati Personal Computer. (A quel tempo le persone comuni non parleranno di software come si fa oggi perchè sara tutto già incluso nei devices che saranno orientati a specifiche funzioni ed il PC "multiuso" sarà probabilmente esclusivo appannaggio di quei vecchi di cui parlavo prima che amano usare vecchi alambicchi)

Cià!

25. Nokia should Learn, not Teach - Detronizator.org - 15/06/08 @ 4:07

[...] Source: Pollycoke. [...]

26. vervelover - 15/06/08 @ 12:41

felipe dovresti leggere il post di Riccardo Iaconelli e correggere il tuo post perché è chiaramente fuorviante e lontano dal vero senso del discorso..

27. Buon Senso - 15/06/08 @ 13:24

@Anonymouse
Io sono torvaldsiano: "Quello che conta è la tecnologia". Nell’informatica vincono le soluzioni valide e efficaci. L’etica è un valore proprio di ogni individuo, ed è un atto di fondamentalismo voler imporre la propria ad altri. Il modello di sviluppo open source è vincente in quanto efficace? Perfetto, perché abbraccia anche ideali che posso condividere (e anche torvalds condivide). Ma se il modello non funzionasse, allora poco importa che sia "eticamente valido", che potremo farcene?

28. lolloso - 15/06/08 @ 13:28

nokia è una società commerciale. l’obbiettivo di nokia è fare un sacco di soldi. non scende certo a compromessi per fare questo come non lo fa m$ apple e tutti gli altri. Hai ragione con il tuo post, ma è ovvio quanto lampante che non potrà mai essere come dici tu (non in questo mondo)

29. Buon Senso - 15/06/08 @ 14:13

Canonical, Sun, RedHat, Google sono società commerciali che investono nell’open source. Altre, come Microsoft, tentano di distruggerlo per perpetuare il monopolio.
C’è un bella differenza.

30. Dimedhel - 15/06/08 @ 15:34

Grande Felipe, come argomento andava trattato per forza, secondo me, anche per cercare di capire cosa realmente stia succedendo. Non so se ti ho "indirizzato" io con il messaggio su MessageBox e se ti ci sei imbattuto di tuo, ma ti ringrazio comunque a nome di molti che come me volevano approfondire la questione e cercare di capirci qualcosa.

Riguardo la storia del fork per le QT… Io un argomento dl genere lo collegherei ai recenti post sulla "decadenza" di GNOME. Ci può essere tutta la buona volontà del mondo, ma se c’è una grande compagnia (=forza lavoro, tempo, e soldi da investire) dietro un progetto del genere, la cosa andrà sicuramente ad influire sulla qualità. Vedere appunto tutto ciò che si è detto su GNOME. E per qualità intendo tempo di rilascio di nuove versione, correzzione di bug, pulizia del codice. Certo, son cose che la comunità "potrebbe" gestire, ma sicuramente non con la velocità di una compagnia come Trolltech (e SPERO Nokia). Se veramente si facesse un fork per QT, penso che la situazione di KDE diverrebbe la stessa di GNOME, ovvero una situazione di stallo.

Onestamente l’intera questione mi spaventa non poco. Non vorrei che venissero investiti soldi da parte di Nokia per "cercare" una falla a livello di licenze per riuscire ad "appropiarsi" delle QT. Leggevo un commento su Slashdot, anche se non so quanto sia attendibile… Diceva che DivX è nato da un progetto Open, e poi non si sa come hanno "chiuso" il codice e creato il prodotto commerciale. Certo, esiste Xvid, ma penso di aver reso l’idea. E’ fattibile una cosa del genere? Ci si può appropriare così di un progetto Open.

Nokia può smentire, dare tutte le rassicurazioni e i chiarimenti che vuole. Le parole non li vincolano legalmente, quindi possono tranquillamente dire una cosa per tenerci buoni e poi invece cercare di fregarci alla grande. Quindi, qualunque cosa dicano, secondo me è una questione da seguire molto da vicino, perchè se hanno cattive intenzioni il mondo Open Source rischia di subire una brutta perdita.

31. Dimedhel - 15/06/08 @ 16:01

UPDATE

C’è un nuovo post a riguardo su Slashdot. Più o meno la stessa cosa, ma sono interessanti i commenti.

32. os3ga - 15/06/08 @ 16:09

Bruce entra nel dibattito:
http://technocrat.net/d/2008/6/11/43198

33. felipe - 16/06/08 @ 14:33

@Riccardo Iaconelli:
Nessuno vuole diffondere “FUD”, tranne forse loro stessi: non mi venite a raccontare che quelle parole non sono quanto meno ambigue. Ad ogni modo io ho citato quelle che secondo l’autorevole ZDNet sarebbero le originali parole riportate.

@vervelover:
Leggo sempre tutti i commenti e Il mio articolo resta perfettamente in piedi. Mi dimostrino che cosa vogliono fare con DRM e affini, la smettano di usare frasi ambigue, la smettano di “votare contro” in occasioni in cui potrebbero davvero aiutare l’apertura di queste famose leggi di mercato e poi ne riparleremo.

@Dimedhel:
Stavolta mi sa che ho letto prima i feed della MessageBox, ma grazie lo stesso per la segnalazione, effettivamente è un tema che mi interessa parecchio :)

34. zippole - 16/06/08 @ 15:15

@Dimedhel
Il consorzio MPEG creo’ lo standard per mpeg4 video ed audio, come aveva fatto secoli prima col mpeg1 e 2 (l’mpeg2 e’ quello dei DVD). La microsoft ne fece per prima un’implementazione sua, mettendola all’interno del formato wmv, "castrando" quindi le sue potenzialita’ all’interno di un formato che all’epoca non era un gran che supportato dai programmi di manipolazione usati dagli utenti (editing, encoding ecc). I creatori del divx, in maniera illecita, da buoni hackers, portarono l’mpeg4 M$ all’interno del formato avi, che invece aveva tonnellate di software. Siamo alla versione 3.11 del codec se non erro. Il semplice utilizzo di tale codec era illegale, per non parlare dei dvd che al tempo venivano rippati, compressi in divx, e masterizzati su cd. L’adsl non era ancora a larga diffusione in italia.
Passato un bel po’ di tempo, finalmente viene rilasciata un’altra implementazione dell’MPEG4, ovvero il codec divx completamente libero costruito da 0, con licenza gpl, fatto dagli stessi 2 hackers che avevano iniziato nell’underground (se non sbaglio erano un tedesco e un francese), e inizia la serie 4.x.
Una volta reso stabile questo codec, e qualitativamente pari al vecchio hack della 3.11, le versioni successive sono state rese closed source, per poter differenziare il prodotto in una versione free con spyware per la decodificazione (ossia guardare i film), e una versione pro a pagamento per codificare. Nel frattempo l’adsl si e’ diffuso a macchia, napster e’ stato chiuso, era il momento d’oro di kazaa e la nascita di gnutella1.

L’xvid non e’ nient’altro che il proseguimento del lavoro dall’ultima versione free del divx.. potremmo dire una specie di fork open.

Queste cose le so, perche’ un mio caro amico ha riempito per 2 anni le maggiori riviste di pc (tra cui le copertine di inter.net – giornale ai tempi tra i piu’ letti e ora fallito) ed e’ stato tra i primi a scovare il divx all’estero e farne un sito in italiano. Credo fosse prima della nascita di punto informatico, o comunque prima che eliminassero linux dai loro argomenti :>

35. darkham - 17/06/08 @ 20:09

sta succedendo, prima o poi avrebbero iniziato ad attaccare l’eden opensource…

36. Dcromato - 18/06/08 @ 0:38

"felipe dovresti leggere il post di Riccardo Iaconelli e correggere il tuo post perché è chiaramente fuorviante e lontano dal vero senso del discorso.."

si ma era questo l’intento…

(commentando accetti implicitamente le Regole di pollycoke, leggile!)