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Wikipedia migra i suoi server a Ubuntu

In News il 10/10/08 @ 11:02 trackback

Parecchi mesi fa avevo annunciato che questa notizia sarebbe prima o poi arrivata (cfr “Fedora Linux muore Wikipedia. Ci penserà Ubuntu?“). La Wikimedia Foundation sta pensando di adottare Ubuntu per l’intera famiglia di servizi che gestisce (Wikiquote, Wikinews, Wikisource, ecc), per meglio fa fronte alle enormi necessità.

Qualche numero (pdf) per meglio capire queste necessità: dieci miliardi1 di pagine servite al mese (pollycoke ne serve tipo 400.000, e per me è pure troppo trafficato), cinquantamila richieste http al secondo, un milione e mezzo di dollari in hardware, trentacinquemila dollari di spese mensili per hosting e banda…

Una delle soluzioni che stanno ponendo in essere è appunto quella di migrare dal precedente mix di Red Hat e Fedora ad Ubuntu, con affettuosi saluti a chi indica Ubuntu come distribuzione esclusivamente desktop.


Note all'articolo:

  1. Per questa volta sola posso scrivere migliardi? Mi da più un senso di… superenalotto. []

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Commenti »

1. NickM - 10/10/08 @ 11:28

Un buon test: si allarga l’utenza, si migliora più in fretta…

Felipe: “per meglio faR fronte…”

2. Kirys - 10/10/08 @ 11:40

Anche io stavo meditando di passare da centos a ubuntu per il mio “server” casalingo.
Solo che fino all’ultima volta che ho provato non sono riuscito a far andare lvm su swraid in ubuntu server.
Sicuramente riproverò al prossimo “format”, ma non è ancora prossimo :D

Tornando all’annuncio di wikipedia credo sia più una scelta commerciale più che prestazionale, fedora ha un ciclo di vita troppo breve per un server, centos ha una assistenza praticamente nulla e redhat oggettivamente costa uno sproposito.

Anche se devo dire che l’assistenza di (k)ubuntu (almeno desktop) mi ha dato svariate brutte esperienze (sarà che sono speciale io :D)

Un esempio: il bug di drag and drop d3lphin (i file vengono copiati in dir sbagliate quando la prima fila visibile non corrisponde alla prima file di directory) che ha avuto come soluzione “installa dolphin per kde4″ (https://bugs.launchpad.net/ubuntu/+source/dolphin/+bug/152788), cosa che sotto kd3 non è ben integrata, e che soprattutto per utenti meno esperti è decisamente poco friendly. Si c’è intrepid in arrivo…

O il fatto che di fatto i driver di x11 dall’uscita della beta non vengono più aggiornati lasciando ad oltranza driver a volte buggati (esempio quelli intel)!
Ovviamente chiunque può aggiornasi i driver, ma di sicuro non è comodo per utenti inesperti.

Le mie critiche sono da un utente di Kubuntu :) e che resterà tale ancora a lungo :D

3. khelidan - 10/10/08 @ 11:48

mah magari un piccolo aiutino da Red Hat me lo sarei aspettato,magari con un bel “Wikipedia powered by Red hat”….

4. iced - 10/10/08 @ 11:50

@Kirys

Ma il bug era di Kubuntu o KDE? Su un KDE “vanilla” succede la stessa cosa?

Comunque su Kubuntu Intrepid ci sarà KDE 4.1.2, quindi…

ciao, iced (kubuntero)

5. Kirys - 10/10/08 @ 12:04

@iced
il bug è di dolphin (kde4) e di d3lphin (ovviamente ereditato da quello di kde4), solo che d3lphin è morto, il team di kde4 ha rilasciato un fix per dolphin che è stato backportato alla versione per kubuntu solo che non hanno fatto altrettanto per d3lphin cosa alquando fastidiosa se si tiene presente che adept dice che il file manager ufficiale è quello buggato :( (e meno male che è quella supported :D)

per quanto riguarda intrepid, io non credo che upgraderò a breve termine per motivi di tempo, e soprattutto perchè preferisco aspettare kde 4.2 (magari in una kubuntu lts) :D

Cya

6. Barra - 10/10/08 @ 12:23

Felice notizia. Uno dei portali + visitati al mondo che passa alla distro linux + famosa e utilizzata. Immagino x questione di costi.

Fedora non ha supporto tecnoco ufficiale, RHEL costa un botto così come costano davvero tanto le consulenze di RH. RH stessa è in una fase di crescita costante e continua. Regalare a Wikipedia supporto a basso prezzo x farsi pubblicità nn le interessa.

X Ubuntu invece è la prima installazione server di un certo livello, tanta pubblicità che shuttleworth saprà sfruttare benissimo. Già mi immagino le tv di tutto il mondo daranno questo annuncio (comprese forse le tv italiane), qualcuno si renderà conto che non esiste solo windows, altre aziende inizieranno a vendere sistemi basati su ubuntu (mid, netbook, su tutti), e così via.

Quell’uomo arriverà a conquistare il mondo, il viaggio nello spazio era il primo passo x stabilire i futuri confini del suo impero :D :D

7. ilcristo - 10/10/08 @ 12:35

poi capiranno che significa usare ubuntu e passeranno a debian.. e il percorso sara’ completo.. :)
anche se prima il percorso era RedHat ? Mandrake ? GNU/Debian :P

8. Barra - 10/10/08 @ 12:38

non penso.

Questo discorso vale per una piccola azienda forse, x noi smanettoni ma non x una struttura di 400 server. Se succede qualche casino? Chi vanno a cercare? Canonical immagino stia collaborando al meglio. Mettono debian e poi? postano su un blog in cerca della soluzione?

9. tosky - 10/10/08 @ 12:39

@Kirys
La scelta sbagliata, con tutto il bene che posso pensare di jriddell, è stato adottare l’incompleto d3lphin per KDE3, invece di limitarsi a personalizzare Konqueror (opinione personale).

10. » Wikipedia e Ubuntu OS3: OS3 Officina per la decrescita digitale - 10/10/08 @ 12:48

[...] Fonti:http://www.webnews.it/news/leggi/9320/wikipedia-si-tinge-di-ubuntu/https://pollycoke.net/2008/10/10/wikipedia-migra-i-suoi-server-a-ubuntu/ [...]

11. Vide - 10/10/08 @ 12:59

Barra: se hai 400 server e usi Debian le risorse umane per gestire casi complessi normalmente ce le hai in casa (è una delle possibilità in più che ti offre l’opensource). Altrimenti distro con supporto Enterprise e via di classico scaricabarile :)

12. Barra - 10/10/08 @ 13:11

Ubuntu ha 1o e l’altro. Chi sa amministrare debian pensi che non sappia farlo con ubuntu? E in caso di situazioni estremamente delicate il supporto esterno è una garanzia in +.

Quale pensi che sia il cliente classico di RH? quello che vuole lo scaricabarile? Tipo la borsa di newyork? A Modena ho amici nel ced di un’azienda grossa. Parliamo di qualche decina di server, qualche migliaio di macchine in giro x il mondo (oltre le 400 solo nella sede centrale qui a modena). Hanno contratti con Microsoft, Symantec, IBM, Centro computer (grosso gruppo che gli fa da supporto). E spendono di continuo x la formazione dei loro sistemisti. Questo xchè pianificare a bilancio le spese x una gestione ordinaria del parco macchine, senza avere sorprese. Quasi certamente potrebbero spendere meno (symantec??? LOL) ma almeno hanno le spalle ultracoperte.

13. ... - 10/10/08 @ 13:12

Scelta ridicola…

14. marcolinux - 10/10/08 @ 13:39

Evvai! Alla conquista di wikipedia! Già vedo il nuovo nome “wikibuntu”…

15. più e meno - 10/10/08 @ 14:05

ho dato una occhiata alla pseudo recensione di fedora core 6…. senza offesa, sarò di parte… ma come si fa ad aprire una recensione testando Apt-RPM al posto di yum… è come usare le gomme della 500 anni 70 su una ferrari enzo…

maddai.. per il resto che citi in quella recensione, son problemi che non esistono più da secoli su fedora.. compresa la lentezza di yum.

Comunque concordo con chi dice: SCELTA RIDICOLA. Fedora pur essendo desktop oriented rimane anche una fantastica base testing per le *derivate* rhel e centos. Ci sarà un motivo per cui sono tra le migliori soluzioni server no?

Usassero debian a questo punto.

16. Kirys - 10/10/08 @ 14:15

@tosky
Sicuro ma come si dice sarebbe bene si prendessero le loro responsabilità no? :D
ma quello è un caso limite, la politica dei drivers di x11 invece è tutt’altra cosa.

17. SonoIo - 10/10/08 @ 14:19

Per i debianari:
Su via comunque useranno Debian sui server, solo che avranno pacchetti molto più aggiornati. Non ricordate ? Ubuntu = debian testing/sid + qualche altra minchiata.

18. kuntz - 10/10/08 @ 14:32

Non mi sembra la scelta più condivisibile del mondo.
Consolidare è sempre bene, ma il cambio di distribuzione potrebbe costare più di quello che può credere.

Francamente, io avrei scelto uno dei cloni gratuiti (e legal/legittimi) di Red Hat Enterprise Linux, ad es. CentOS.

19. più e meno - 10/10/08 @ 14:54

quoto kuntz. Quella dell’assistenza è una buffonata dai. Non regge proprio. Dei tecnici qualificati si trovano diamine anche senza metterci redhat nel mezzo.

Gli stessi server fedoraproject girano su macchine centos -_-”

20. mimmozzo - 10/10/08 @ 15:49

e infatti:
http://www.ossblog.it/post/4338/bucati-alcuni-server-di-red-hat-e-fedora/

^^

per quanto concerne i “cloni”, il problema è che (per quanto possano essere sicuri, essendo “uguali” alle distribuzioni enterprise) non ti danno i servizi che ti dà Red Hat oppure Ubuntu, insomma un’azienda esterna ;)
La scelta è fra esternalizzare o meno… tutto qui.

21. più e meno - 10/10/08 @ 16:39

e quindi? tempo fa soffriva di un bruttissimo bug di sicurezza anche Debian, che aveva portato al cambio delle chiavi SSH anche su ubuntu, che è una gara a chi ce l’ha più lungo?

A me basta citare l’ottima integrazione di SELinux o della virtualizzazione nei prodotti RH/Fedora.

tutto il resto son chiacchere.

22. kuntz - 10/10/08 @ 17:07

Puntualizzo: non ho espresso alcun giudizio su Ubuntu.
Ho solo detto, e ribadisco, che, secondo me, l’evoluzione più naturale da un ambiente misto Red Hat / Fedora è CentOS o qualcosa di simile.

Gli affettuosi saluti però lasciano un po’ il tempo che trovano. Nessuno vuole confinare Ubuntu esclusivamente ai mondo dei desktop, ma è vero che Red Hat (e CentOS di conseguenza) ha una storia diversa, ed è sicuramente più rodata in certi ambiti.

23. Fale - 10/10/08 @ 17:21

mi piace l’idea… anche se io sarei passato a debian, o cmq una distro 100% server oriented

24. MacBUE - 10/10/08 @ 17:35

avrei usato gentoo, è più facile da configurare di ubuntu

25. MacBUE - 10/10/08 @ 17:37

avrei usato gentoo, decisamente più user friendly di ubuntu :(

26. Arunax - 10/10/08 @ 19:16

Non è questione di “piuttosto, usate Debian” o “scelta ridicola perchè Fedora è un’ottima distro server”: sia Debian sia Fedora sono ottime distro server e nessuno lo mette in dubbio. Però mancano del tipo di supporto offerto da Canonical, che è intermedio fra il “solo comunità” di Fedora e Debian e quello costosissimo di Red Hat. Secondo me non è affatto una cattiva scelta.

27. Regulus - 10/10/08 @ 19:18

@Barra (commento 6)
“Fedora non ha supporto tecnoco ufficiale, RHEL costa un botto così come costano davvero tanto le consulenze di RH. RH stessa è in una fase di crescita costante e continua.”

Tralasciando il fatto che scrivere ‘nn’ invece di ‘non’ penso che non porti a migliorare il mondo… sono solo parzialmente d’accordo con te: RHEL costa un botto ma ha il suo motivo (ovvero il supporto tecnico). Se hai un problema con RHEL viene risolto in pochissimo tempo, se c’è una falla di sicurezza sfornano una patch (sempre in brevissimo tempo) ed è ciò che l’utenza enterprise vuole, quando non serve o si ha gente con le palle nel proprio staff IT allora si usa CentOS: costa zero, è basata su RHEL ne eredita pregi, qualità e difetti.
Inoltre, mi sembra che anche il supporto tecnico enterprise su Ubuntu si paghi (caro, come per RedHat). Eviterei di chiamare “supporto tecnico (ufficiale per di più!)” l’assistenza che viene fornita dalla comunità su Launchpad. Oltre al fatto che lo skill tecnico medio è piuttosto basso rispetto a quello presente in Fedora.
Ma sopratutto sorvoliamo sul fatto che RedHat reinveste buona parte dei suoi soldi su Linux (sono maggiori contributor del kernel, di xorg, gcc e molta altra roba e in alcuni casi loro *sono* upstream – vedere KVM) mentre la cara canonical se ne infischia altamente e reinveste i soldi che guadagna solo nella cosiddetta “fuffa” (alias marketing a manetta) contribuendo con ben UNA patch microbica al kernel e zero in tutto il resto (renditi conto che pure distribuzioni autofinanziate e senza la montagna di soldi di Shuttleworth – chi ha nominato Debian? – contribuiscono in misura maggiore allo sviluppo delle tecnologie fondamentali che girano intorno a Linux). Se vuoi farti una idea minima di ciò di cui sto parlando su [1] trovi le slide di una keynote tenuta non molto tempo fa sull’argomento.

“Regalare a Wikipedia supporto a basso prezzo x farsi pubblicità nn le interessa.”
Qui non si tratta di farsi pubblicità. Io ho letto che una delle motivazioni che ha spinto alla migrazione è stata la disponibilità non consistente di distribuzioni sulle loro macchine. Io ho letto di RedHat 9 (!!!) e vecchie release di Fedora al punto che lo staff IT ha dovuto provvedere con un set di script e strumenti vari per facilitare il deploy delle applicazioni. Vorrei fare una puntualizzazione sul fatto che se uno utilizza prodotti fuori produzione, completamente non supportati (da lustri, ormai) in ambienti mission critical ha *decisamente* qualche rotella fuori posto (o più di una). Quando si ha bisogno di un sistema consistente nel tempo per una larga fetta di macchine sarebbe preferibile usare distribuzioni conservative ma sopratutto la stessa distribuzione per le macchine (Keep It Simple, Stupid) e se non si vogliono pagare le cifre esorbitanti che chiede RedHat ci sono le alternative (la già menzionata CentOS).

Spero di essere stato esaustivo/chiaro.

[1] http://www.kroah.com/log/linux/lpc_2008_keynote.html

28. Regulus - 10/10/08 @ 19:21

Mi auto-quoto: “Vorrei fare una puntualizzazione sul fatto che se uno utilizza prodotti fuori produzione, completamente non supportati (da lustri, ormai) in ambienti mission critical ha *decisamente* qualche rotella fuori posto (o più di una).”

Il che vuol dire che se hanno uno staff IT che compie scelte di quel tipo chi ti dice che magari fra due anni non cambieranno di nuovo perchè avranno “mescolato” troppe versioni di Ubuntu? :-)

29. novastorm - 10/10/08 @ 19:51

@Felipe
Guarda che hanno sostituito la coppia Redhat-Fedora per motivi economico-organizzativi. Temo che le tue “infelici” esperienze che cerchi di tirar fuori ad ogni buona occasione non c’entrino molto con la scelta di Wikipedia. La domanda è sempre una: dato che evidentemente Fedora non la usano solo in 4 gatti sparsi per il pianeta e che quindi, senza tirar fuori tante opinioni tecniche, è piuttosto apprezzata, come mai ce l’hai tanto con Fedora? Francamente sembra che tu non veda l’ora di avere una nuova versione di Fedora per poterne fare una recensione negativa. E’ questo secondo me è un peccato, soprattutto per chi vorrebbe leggere un’opinione oggettiva.

30. vabhe - 10/10/08 @ 22:04

@Regulus
lo sai vero che quel keynote che citi ha scatenato una lunga diatriba?
chi scrive è assunto in novell e prende in considerazione solo dati che discreditano canonical, non mi pare il caso di riportare il link solo alla “prima puntata” della questione

31. Tanner - 10/10/08 @ 23:20

Scusate ma le distro alla fine non sono le gnu coreutils + kernel + dm?
Allora che diavolo cambia a VOI se alla wikimedia foundation hanno tolto X distro per mettere Y distro…? Questa vicenda ha tutta l’aria di seminare vento per raccogliere FLAME.

Ragazzi, è sempre linux!

32. dado - 11/10/08 @ 5:50

son d’accordo con tanner, ma alla fin fine hanno tecnici dietro che sanno lavorare sui pc sicuramente, e se passano ad Ubuntu o a debian o restano dove sono o a slack o a qualsiasi altra cosa dentro quelle macchine c’è un kernel linux!! io penserei strano e commerciale se mettessero svista!

33. Barra - 11/10/08 @ 10:02

@Regulus

Il supporto tecnico di Canonical non costa quanto quello di RH. E pagare 45€/ora un supporto 24/7 rispetto ai 90€ di Rh significa risparmiare un sacco (numeri inventati). Certamente RH è sapida e ultraprofessionale nel suo supporto tecnico ma Canonical fino ad ora non si è dimostrata da meno.

Sul discorso economico ti riporto i numeri che conosco (e che potrebbero essere sbagliati, nel caso correggetemi pure): Canoical ha avuto dal suo fondatore un investimento di 10mln di dollari e fine li. Da allora campa con quei soldi, reinvestendo all’interno delle azienda le entrate economiche ecc. I conti di RH parlano chiaro, almeno 10 volte superiori. Debian penso che abbia finanziamenti anche superiori. Poi dire che il lavoro di debian è importante e quello di Ubuntu basato principalemnte su marketing, immagine ecc. non lo è altrettanto è ingiusto. Metà di quelli che entrano in questo blog usano ubuntu e hanno iniziato ad usare linux grazie ad ubuntu, all’inizio erano dei nerd e ora magari si compilano gentoo.Inoltre launchpad, bazaar e gli altri strumenti messi a disposizione da canoical alle comunità proprio inutili non sono.

Non so che lavoro fai ma all’interno di un’azienda si ci aspetta che le cose funzionino e spesso non si ha tempo ne lapossibilità di passare le gg ad aggiornare i server. Con fedora questo è un problema perchè 1a volta all’anno bisogna fare un dist-upgrade, altrimenti si perdono gli update x la sicurezza. Con ubuntu server questo non è necessario. Vedrai che passeranno alla LTS tutti i server e manterranno quella x 5 anni, dopo di che faranno un upgrade generale. Questo contente di risparmiare soldi, semplificare la vita di chi lavora ecc. Poi landcape(si chiama così vero?) è un’ottimo strumento di gestione x una rete di 400 server. Esiste qualcosa di simile x centos? Qualcuno qui lo ha mai usato?

@novastorm
Fedora ha il difetto di essere la “cavia da laboratorio” di RH. Usano Fedora x introdurre pulseaudio, policikit, i nuovi installer, kde4, le nuove patch x xen e kvm, il nuovo virt-manager. E’ un caso che queste arrivino solo mesi dopo in RHEL? X questo io preferisco non usare fedora su macchine che vanno in produzione. Troppe novità, almeno Ubuntu-server LTS aspetti 2 mesi dalla sua uscita, il tempo che si stabilizzi e poi sei certo che x 5 anni labora senza rompere le balle.

@pollycoke
400.000 pagine al mese???? complimenti davvero!

34. novastorm - 11/10/08 @ 12:42

@Regulus
Quello di cui parli è un vantaggio/svantaggio in realtà. E’ un vantaggio perchè in Fedora puoi trovare molte caratteristiche avanzate, ma che essendo a volte la prima ad introdurre spesso hanno bisogno di testing. Tuttavia non capita di rado che Fedora introduca funzionalità che poi vengono adottate anche da altre distribuzioni, perfino da Ubuntu (SELinux? Probabilmente Plymouth?).
Discorso trito e ritrito: Ubuntu e Fedora sono due ditribuzioni diverse fatte per un uso diverso. Sono contento che esistano entrambe. Quello che non mi va giù è la denigrazione, l’accanirsi senzo motivi validi contro un progetto.

35. tosky - 11/10/08 @ 15:13

@Barra
Debian finanziamenti ancora maggiori? Mmh…..

36. Regulus - 11/10/08 @ 18:40

@vabhe
I dati mi sembrano frutto di una analisi fatta sui commit nel source tree del kernel e di altri progetti che ruotano attorno a Linux e mi paiono numeri oggettivi frutto di una ricerca. Leggo a giro che sembra che la gente dietro Ubuntu si sia risentita e abbia promesso “maggiori contributi in futuro” il che vuol dire che forse non è tutto campato in aria, non credi?

@Barra
“Il supporto tecnico di Canonical non costa quanto quello di RH. E pagare 45€/ora un supporto 24/7 rispetto ai 90€ di Rh significa risparmiare un sacco (numeri inventati).”
Appunto, inventati, giusto per rinfrescarmi la memoria sono andato a vedere quanto costa un anno di subscription full-optional (supporto 24×7 per un anno via web o telefono) di Canonical e RedHat. Il risultato? Surprise!
(Nota: il costo si riferisce al supporto per UN server, almeno per quella offerta da Canonical)
- Canonical: $2,750 (USD)
- RedHat: $2,499 (USD)
Io ci vedo $251 (USD) di differenza..
Quindi non solo, a quanto vedo, RedHat reinveste buona parte dei suoi soldi in Linux e le tecnologie che girano intorno ma costa pure meno!

“Debian penso che abbia finanziamenti anche superiori.”
Questa sinceramente non l’ho capita… vorresti forse dire che riceve finanziamenti superiori agli introiti che ottiene RedHat? Permettimi di dissentire…

“Poi dire che il lavoro di debian è importante e quello di Ubuntu basato principalemnte su marketing, immagine ecc. non lo è altrettanto è ingiusto.”
E chi ha detto che il marketing sia deleterio? Io non dico assolutamente che la politica marketing-centrica di Ubuntu sia “Il Male”: è grazie anche ad Ubuntu che alcuni vendor (Dell?) cominciano a fornire una distribuzione preinstallata su alcune linee di prodotti. E permettimi di rafforzare la mia convinzione che dal punto di vista “tecnico” (codice) Ubuntu restituisca proprio poco. Una cosa buona che fa è diffondere il software libero e, accidenti, lo fa bene! Da un punto di vista trovo che il marketing sia una cosa buona, dall’altro preferirei che Linux non fosse spinto da marketing di questo tipo; fidati quando ti dico che conosco persone che fanno l’equazione Linux = Ubuntu e lo vedono come prodotto di tendenza (della serie “Installo Linux perchè fa figo e nerd”) e, sinceramente, mi sono stancato di questi discorsi malati da fanboy.

“Con fedora questo è un problema perchè 1a volta all’anno bisogna fare un dist-upgrade, altrimenti si perdono gli update x la sicurezza.”
Qui mi sa che ti sei perso qualcosa… perchè diavolo tiri in ballo Fedora? Si parlava di RHEL e CentOS e di Ubuntu Server, o sbaglio?
Comunque… sarà forse un caso che le persone sane di mente evitino di usarla in produzione? Fedora è il “parco giochi” di RH? E così sia, quasi tutti coloro che sviluppano Fedora sono d’accordo: “Fedora in produzione e in ambienti mission-critical non ha senso” (e non mi pare di aver detto il contrario)

@novastorm:
“Quello che non mi va giù è la denigrazione, l’accanirsi senzo motivi validi contro un progetto.”
Denigrazione? Accanimento? Io ho semplicemente fatto constatazioni, anche sulla base di numeri e su ciò che vedo in giro. La denigrazione pura e semplice è ben altra cosa e lascio i fanboy a farla.

37. Kirys - 12/10/08 @ 9:01

E che noia (per non dire altro) è possibile che la comunità gnu debba sempre darsele di buona ragione?
Uno dei motivi per cui gnu/(linux bds ecc) non decolla nel mercato desktop è sicuramente la litigiosità della sua comunità (unito alle guerre filosofiche),
Quando la dell annuncio che avrebbe rilasciato dei pc con ubuntu preinstallato (con licenza codec e dvd) una buona parte della comunity di linux ha protestato perchè:
1) davano licenze di codec commerciali (l’utente medio vuole cliccare e vedere il film e la dell non può includere cose illegali)
2) avevano usato ubuntu invece di ***** (metti qui una distro qualsiasi) che è supermegameglio.

Wikipedia passa a ubuntu, non so dire il perchè ma posso fare qualche ipotesi:
* Passare a redhat vorrebbe dire comprare centinaia di licenze (redhat non da assistenza per centos e cloni)
* Volevano in aggiunta al loro staff la possibilità di chiamare qualcun altro per eventuali problemi il proprio staff interno non fosse stato in grado di risolvere, il che non vuol dire che non abbiano i fondi per avere uno staff adeguato, ma che semplicemente volevano avere una sicurezza in più che debian gentoo ecc non possono dare (e questo vale per ogni azienda).
* Volevano avere tutte le macchine configurate in modo simile.
* Magari sono riusciti a strappare alla canonical un accordo di supporto molto vantaggioso in cambio di pubblicità (che poi è comunque publicità per gnu/linux!).
Ma ci potrebbero essere altri motivi

Sicuramente se lo staff di wikipedia ha deciso per questo cambio avrà valutato bene le proprie esigenze e nessuno dei partecipanti a questa discussione può conoscere le motivazioni ad un dettaglio tale da poter dire “hanno sbagliato”.

Gnu/LInux ha bisogno del supporto unito della sua comunità non ha importanza se è ubuntu, centos, debian, gentoo, pclinuxos, suse ecc eccc ecc..
E’ linux e questo basta!
Ovviamente le critiche costruttive fanno bene a tutti… ma sono sempre più rare

38. Barra - 12/10/08 @ 9:13

@Regulus
Non so se realmente Canonical applichi quel listino (IMHO un pò altino) ma come dicevo penso che per 400 server, per la visibilità di un’operazione di questo tipo certamente si saranno calati le braghe!

Quando parlavo dei finanziamenti di Debian intendevo che, IMHO (ma non hotrovato molto a tal proposito), sono superiori ai fondi a disposizione di Ubuntu. Tra i finanziatori di Debian troviamo: RH (strano?), IBM, SUN, Oracle e tante altre aziende del settore IT. Ubuntu ha alle spalle solo Canonical….
Chi ha un’idea e/o fonti dei numeri che girano intorno a Debian?

Se tiro in ballo fedora è perchè attualmente Wikipedia ha una struttura mista RHEL/Fedora (penso + fedora che RHEL). Chiarito che non si vuole spendere x passare completamente a RHEL restamp fedora, CentOS o alternative di altre aziende. CentOS comporterebbe slegarsi completamente da qualunque supporto tecnico ufficiale, Fedora quasi, Ubuntu restava probabilmente agli occhi di chi ha fatto questa scelta la soluzione migliore.

Un’altra cosa è imho da tenere in considerazione: Avere supporto tecnico da parte di chi crea e sviluppa la distro consente (x una struttura ai livelli di wikipedia) di poterne un minimo indirizzare lo sviluppo. Come pensate che operi RH? Spesso i tempi di sviluppo dei vari componenti dell’OS dipendono dalle necessità dei clienti. Spesso decidere se dare priorità a una cosa o a un’altra sono i clienti che pagano.

RH ha come cliente la borsa di New York, se questi hanno bisogno di determinate modifiche a Virt-manager (x dire) perchè hanno necessità particolari la patch viene sviluppata, testata in laboratorio, messa in produzione e poi nella prossima rel magari finisce a disposizione di tutti. Ho collaborato con aziende (decisamente + piccole) che lavorano con l’opensource e la strada che abbiamo seguito quando c’erano necessità non soddisfatte dall’applicativo era proprio quella.

39. tosky - 12/10/08 @ 13:38

@Barra
I soldi non arrivano a Debian; arrivano a SPI,Inc (Software in the Public Interest), che è una organizzazione no profit, e che sponsorizza anche altri progetti. A questo bisogna aggiungere le donazioni di hardware, senza cui ovviamente si fa poco. In Italia tra l’altro suggeriscono di donare tramite Assoli.
Dove hai trovato qui dati?

@Kirys
Sul discorso litigiosità legato alla diffusione, non capisco il nesso: sarebbe come dire che l’Italia non vince (o vince di culo :) a calcio perché ci sono 50 milioni di commissari tecnici. Le discussione “da bar” che facciamo qui non hanno influenza su una decisione (già presa) della Wikipedia Foundation.

40. keebus - 13/10/08 @ 0:15

Ciò che amo
è il migliore.

Gu Ubuntu!

41. Anonimo - 13/10/08 @ 5:45

vai ubuntu!

42. novastorm - 14/10/08 @ 11:49

@Regulus
Quando parlavo di denigrazione non mi riferivo a te Regulus, ma a Felipe, che sembra divertirsi molto in questo “sport”.

43. Barra - 15/10/08 @ 9:11

@tosky

Poco cambia chi fisicamente riceve i soldi. Questi soldi arrivano x sponsorizzare debian e (non lo sapevo) anceh altri progetti. Ma quanti soldi sono? Canonical è nata da 10.000.000$ nel 2005 (o 2004?) e si deve far bastare questi soldi, Shuttleworth ha investito il resto della vendita di “non ricordo il nome” in voli nello spazio, rhum e investimenti un + tranquilli ma dalla rendita certa!

CMQ aggiorno la notizia con quanto letto su altri blog. Non c’è nessun accordo commerciale tra Canonical e Wikipedia (quindi nessun supporto tecnico a pagamento) ma stanno trattando x le licenze di landscape (che avevo detto :P)

44. » Wikipedia e Ubuntu OS3.org: Officina per la decrescita digitale - 27/01 @ 11:16

[...] Fonti:http://www.webnews.it/news/leggi/9320/wikipedia-si-tinge-di-ubuntu/ https://pollycoke.net/2008/10/10/wikipedia-migra-i-suoi-server-a-ubuntu/ [...]