Convegno a Pula: Open Source nelle Pubbliche Amministrazioni
In News, Politica il 15/11/08 @ 20:14 trackbackLa Sardegna si conferma una delle più rampanti regioni italiane per quanto riguarda l’adozione del software libero, o se non altro un aiuto a renderlo più istituzionale:
«CAGLIARI, 11 NOVEMBRE 2008 – Giovedì 13 e venerdì 14 novembre, il Parco tecnologico di Pula ospiterà un evento organizzato dal Laboratorio Software Open Source di Sardegna Ricerche, rivolto ai dirigenti informatici e al personale tecnico delle pubbliche amministrazioni e delle imprese del territorio, per consolidare la conoscenza e l’utilizzo del software open source come alternativa al software proprietario.» Il resto
Ringrazio per la segnalazione, via mail e MessageBox, Pazuzu e Jaba :)
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Commenti »
bene bene io non vado perché la mia attività non è computer dipendente e poi ne è gia’ a conoscenza :)
si la mia regione sta un passo avanzi o per lo meno le speranze son quelle!
Certo che nel titolo Convegno, invece di Convengo, non sarebbe male :D
grazie per lo spazio che dedichi a queste iniziative : ) sardegna rocks! ; )
ma convengo è sardo? :D
Peccato che non ci sia stato un invito pubblico a tutte le aziende sarde che utilizzano l’open source, ma solo agli amici degli amici…
Siamo i più forti! :-D
Ayo’ piccioccusu!
@Pippo il convegno era destinato alle pubbliche amministrazioni. Ci si doveva registrare in maniera molto scomoda (si doveva stampare e compilare un modulo per poi inviarlo via fax o email!!!)
Non saprei dire se il convegno abbia avuto successo o meno, dove son stato relatore (non ufficiale…) mi hanno ascoltato una ventina di persone.
Comunque, la situazione dell’opensource in Sardegna non e’ poi cosi’ rosea, e’ che non posso parlare, altrimenti ne avrei di cose da dire… -.-
@destynova intendo gli speaker, ce ne potevano essere il triplo se fosse stata pubblicizzata una request for paper tra le aziende.
Se già la procedura per condividere non è open, è come parlare di open source utilizzando powerpoint, altrimenti si passa da proprietario a open source, ma sempre chiamando gli amici degli amici :-(
Sapete che non è la prima volta che ci provano… Poi come al solito fanno un accordo con qualche agente MS che gli propone una vacanza alle Maldive e si ricambia rotta!
Basti pensare che molti programmi ministeriali (che in teoria dovrebbero funzionare anche su sistemi GNU Linux), vanno solo su Winzozz…
Quandro vedrò un po’ di PC con linux nella PA ci crederò… Per ora…
Ahimè, più che un convegno, mi è parsa una specie di fiera campionaria!
Un luogo in cui si voleva far incontrare offerta (aziende che utilizzano l’open source) e domanda (amministrazioni e aziende interessate alla migrazione di sistema e degli applicativi). E fin qui, direte voi, niente di male, anzi.
Il punto è che la c.d. offerta ha dato l’impressione, almeno in alcune sezioni a cui ho partecipato (Asterisk e Web Television), che dell’open source gliene freghi una beata mazza, se non nella misura in cui questo gli consenta di sfruttare una tecnologia avanzata e gratuita per fare i propri comodi e galleggiare nell’asfittico acquitrino del mercato sardo.
La sensazione è stata spiacevole sin dall’inizio della prima sessione. All’accensione dei portatili un noto e sinistro “jingle” ha invaso l’aula annunciando un triste presagio: si userà windows e si presenterà con PowerPoint! Ed io che mi aspettavo, perlomeno, il tripudio di Impress! Stesso discorso nella sessione successiva, il solito motivetto viene imposto all’uditorio.
Sensazione purtroppo viene confermata dai contenuti. Primo perché hanno dato l’impressione di non essersi preparati per quell’incontro, poi perché hanno proposto tranquillamente soluzioni proprietarie da affiancare o in sostituzione a quelle libere solo perché secondo loro più semplici, performanti e, udite udite, abitudinarie!
Ma l’apoteosi l’hanno raggiunta quando, sollecitati, hanno spiegato che l’open source non è una filosofia, che gli estremismi fanno male e che loro devono pagare gli stipendi degli “sviluppatori”! Insomma la solita accozzaglia di giustificazioni tipiche di certi ambienti closed source.
L’idea che mi son fatto è che alcune aziende, sfruttino il lavoro di migliaia di sviluppatori per propri fini rilasciando poco o niente alla comunità. Ovvero, attingono dall’open source solo quello che gli fa comodo, codice gratuito, scartando tutto il resto, presupposti, etica e finalità.
Il risultato è un furto o, nella migliore delle ipotesi, una mistificazione vera e propria.
Per fortuna, preso dallo sconforto e dalla noia, ho avuto modo di assistere fugacemente anche ad altre sessioni (Migrazioni nella PA e OS per Desktop). Ed in effetti la musica era diversa, vuoi perché tenute direttamente dall’università, vuoi perché per fortuna ci sono anche aziende che credono seriamente nell’open source.
Onore al merito, dunque, a chi l’ha organizzato quest’evento, che va comunque sostenuto nonostante tutti i limiti evidenziati.
Mi auguro solo che il prossimo anno selezionino meglio le aziende deputate a presentare alcune piattaforme e che pubblicizzino, veramente, un simile evento.
Saluti,
Rol.
@destynova
Più che scomodità nell’iscrizione, mi ha fatto pensare l’impossibilità di poter partecipare a titolo personale
@rolly
Ho chiesto, chiunque poteva partecipare, come auditore, al convegno. Però ho dovuto chiedere…
Hai seguito anche la parte sulla migrazione ad OpenOffice? Sono contento che ti sia piaciuta la sessione fatta dal diee :)
Se ti riferisci a quella operata all’assessorato dell’agricoltura, purtroppo l’ho seguita solo in parte. Abbastanza però per capire l’importanza e la complessità di una simile esperienza, che a primo acchito potrebbe anche sembrare banale.
Saluti,
Rol.
P.s.: Purtroppo, dopo le dimissioni del presidente della regione, la vedo dura per il disegno di legge che promuoveva l’utilizzo del software libero, recentemente approvato in giunta non senza difficoltà, appunto!
R.