Debian Lenny conterrà firmware proprietari
In News il 5/01 @ 15:17 trackback In casa Debian è stata presa una decisione sofferta che permetterà di rilasciare finalmente Lenny e superare lo stacco con altre distribuzioni: l’inclusione di firmware proprietari. Mi viene in mente l’aggettivo «clamoroso».
Leggo che la discussione è stata molto articolata e controversa, tanto che nel corso del dibattito Manoj Srivastava, segretario del progetto Debian, ha rassegnato le sue dimissioni a causa dell’incompatibilità delle sue vedute con la scelta fatta. Tra le varie opzioni disponibili si è scelta una via morbida, non troppo in stile Debian, secondo cui «fino a prova contraria i firmware non violerebbero la GPL». Non sono un legale, ma questa mi sembra una strana interpretazione delle DFSG1.
|
— Note all'articolo:
- Debian Free Software Guidelines, secondo cui tra le altre cose tutto il codice sorgente del software incluso in Debian dovrebbe essere reso disponibile [↩]
— Pagine forse correlate:
Commenti »
caspita, anche debian si “sporca” di software proprietario ?! non me lo sarei mai aspettato…
A proposito di Debian
http://www.debian.org/News/2008/20081229
Era ora!
Se solo Debian a Ubuntu si riunissero e cominciassero a collaborare insieme in modo più trasparente,
mamma e figlio(/a?) darebbero vita a un sistema operativo più attento alla stabilità ma allo stesso tempo ragionevolmente aggiornato.
Ma non credo succederà mai, perché Debian si accontenta per antonomasia (a livello consumer non la usa più nessuno, ammettiamolo) e non fa molto per invertire questa rotta (per non dire niente).
Finamente hanno aperto un po’ gli occhi.
Tutto dipende da che punto di vista si ha di Debian.
Condoglianze alla famiglia di Thiemo Seufer.
@felipe
«fino a prova contraria i firmware non violerebbero la GPL»
Io traduco l’opzione che ha vinto la votazione, cioè:
“assume blobs comply with the GPL unless proven otherwise”, così:
“adottare i firmware che si conformano alla GPL, a meno che non sia provato il contrario”
quindi la tua frase, corretta è:
«fino a prova contraria i firmware CHE non violerebbero la GPL», non tutti.
@f3d3:
Quel «tutti» nella mia frase lo hai implicitamente aggiunto tu, non io. Con tutto questo in via teorica avresti anche ragione se ogni firmware fosse proprietario in una maniera diversa, ma ovviamente non è così. Ad ogni modo però il mio dubbio riguarda le DFSG, non la traduzione dall’inglese all’italiano.
@Vide:
Già, mi unisco anche io alle condoglianze.
Io spero soltanto che questa scelta non sia stata fatta come tentativo di fare concorrenza a Ubuntu o ad altre distro che gia includono software proprietario.
Debian e’ la mamma di molte distribuzione. Non ha alcun bisogno di sporcarsi le mani con driver chiusi e’ schifosi. Anche quando non usassimo Debian in quanto non ha i driver di cui abbiamo bisogno, continueremmo sempre a usarla in una delle sue mille derivate.
Cmq, in questo momento mi dispiace molto per questa piccola sconfitta del sw libero.
Non voglio fare polemica, ma dal tuo articolo mi è sembrato che avesse vinto l’opzione 2:
Option 2 “Allow Lenny to release with proprietary firmware”
invece che:
“Assume blobs comply with GPL unless proven otherwise”
Rigurado la DFSG, sono d’accordo.
@f3d3:
Nessuna polemica, tranquillo! Ad ogni modo capisco la tua confusione: la differenza tra le due opzioni è più di concetto che reale.
Michele Renda scrive: Cmq, in questo momento mi dispiace molto per questa piccola sconfitta del sw libero.
Io dico invece che e una sconfitta di Linux in generale! tutte le nuove versioni dei maggiori sistemi operativi: Ubuntu 8.10, Fedora 10,ed altri hanno deluso dovevano essere migliore delle loro precedeti versioni invece non solo hanno molti difetti per giunta “sporcati ed aumentati di SW & driver propetari”! nell’anno che doveva consacrare Il SW libero e’ Linux la maggiore,l’isospettabile e migliore distro Linux “DEBIAN” si “arrende” hai propetari!
tutoo questo per dire e finita! Mac OX & Windows saranno lughe da abbattere…ma ache stare alla pari!
Adesso se si vuole recuperare terreno perso in pochi anni chi ha tempo abilità e capacita con Linux si dovebbre concentrare sul SW libero ma magggirmente creare driver che non fanno rimpiangere quelli propetari invece di lanciare nuove ed inutili distro.
OS LINUX R.I.P
> Manoj Srivastava, segretario del progetto Debian, ha rassegnato le sue dimissioni a causa dell’incompatibilità delle sue vedute con la scelta fatta
Sembrerebbe che abbia rassegnato le dimissioni in seguito alle polemiche pre-voto, anche perche’ si e’ dimesso il 20 dicembre mentre i risultati delle votazioni sono di oggi…
>ma magggirmente creare driver che non fanno rimpiangere quelli
>propetari invece di lanciare nuove ed inutili distro.
ma certe volte vi rendete conto di ciò che scrivete?
ora la colpa è di chi non sa creare un driver ottimo partendo dal nulla e non da chi non li rilascia aperti?
fai rilasciare le specifiche di un driver in gpl e poi ne parliamo.
Per il resto…non capisco tutta questa tragedia.
gp
Indipendentemente dal risultato, quello che mi preme far notare è il tempismo.
Io penso che un sondaggio i cui esiti possano implicare cambiamenti rilevanti, debba essere fatto all’inizio del ciclo di sviluppo e non nella fase “release candidate”. Perchè porsi il problema solo ora?
Aspettiamo un nuovo project leader? Certo che allora di distro completamente libere non mi sembra sia rimasto più nulla. Ma fare un repo a parte no?
C’è da dire che i firmware spesso hanno più a che fare con l’elettronica che con l’informatica ed è per questo che molti li considerano come un pezzo di hardware nel mondo del software.
I firmware infatti non vengono eseguiti dal kernel, ma vengono inviati dal kernel al dispositivo relativo perché il suo microcrontrollore lo esegua… è per questo che la questione è molto delicata quando si parla di software libero.
Ehm … guardate che avete tutti sbagliato traduzione:
«assume blobs comply with the GPL unless proven otherwise»
ASSUME non vuol dire adottare, vuol dire presumere, assumere, supporre, ritenere.
Si traduce con: «presumere che i firmware siano conformi alla GPL, a meno che non venga provato il contrario».
Questo nel senso che, se non vanno totalmente contro alla GPL, i firmware vengono trattati come se fossero software GPL e perciò adottati.
Io non esprimo opinioni sulla notizia, ma vi faccio notare che il significato è abbastanza diverso da quello che pensavate volesse dire.
Da Debianaro, mi pare incorretto l’articolo e le conclusioni.
Debian vuole rimuovere i firmware, per gran parte c’e’ riuscito e questo lavoro di rimozione continua. Vedi il punto tre della proposta vincitrice: nessuna regressione nella liberta’, ovvero nessun nuovo firmware.
Sull’interpretazione: firmware non significa driver proprietario. Il firmware non e’ linkato con kernel o altro software GPL, quindi legalmente (a parte ev. eccezioni) non c’e’ problema di compatibilita’. La questione e’ se firmware e’ software o no, ma non si entra in questa interminabile discussione. Si afferma come eccezione che il firmware esistente puo’ restare in Debian fintanto che non si trovino soluzioni.
E le soluzioni stanno arrivando, soltanto che non e’ semplice: molti professionisti hanno bisogno di firmware (non tutto l’hardware lo salva “permanentemente” nei propri BIOS), quindi serve un’infrastruttura per poter caricare firmware (che cmq verranno considerati non-free). Ma non e’ un compito semplice, considerando che pure il kernel sta andando in questa direzione, ma con kernel futuri e infrastruttura non ancora completamente definita. Quindi mi pare pragmatico lasciare ancora per una versione i firmware, aspettando la nuova infrastruttura del kernel ed con patches piu’ invasive.
Ma andare a leggere la discussione intera, riflettere sul significato di “firmware” (istruzioni di inizializzazione? Parte dell’hardware non messo sull’hardware per convenienza?), e rivedere nella sua interezza il contratto sociale (anche quando si parla degli utenti), invece di urlare a vanvera sulla sconfitta del software libero?
http://www.linux.codehelp.co.uk/serendipity/index.php?/archives/148-When-firmware-is-not-software.html
PS. Anch’io sapevo che le dimissioni del segretario sono dovute al modo di condurre la votazione, e per quello che ricordo sono arrivate prima dei risultati. Devo ricontrollare.
mi è poco chiaro….firmware?
i firmware non sono software embedded, di solito closed con cui linux hadifficoltà a dialogare? non so, tipo i firmware per winmodem?
o stiamo parlando di drivers closed? (tipo gli nvidia)
in ogni caso mi augurerei che debian rimanesse intatta, dando come ubuntu la possibilità di installare i driver/firmware proprietari facilmente, reperendoli in un apposito repository…..
@ felipe:
Devi aver fatto confusione , ti spiego cos’è il firmware e il driver …
firmware: codice che ha il compito di gestire un dispositivo , integrato nell’ oggeto (esempi: iPod ha un firmware)
driver: programma per far funzionare un dispositivo sotto un sistema operativo.
@lumo-e-gli-altri-maestrini:
Dovete aver fatto confusione voi, io non ho mai nominato la parola driver. Ma che diamine, invece di scrivere commenti inutili perché non vi concentrate sulla notizia?
@16 cate
Concordo con cate, l’articolo è stato capito male.
Debian forever.
Posso solo dire che l’ultima volta che ho installato Debian 4 non avevo supporto video, ne supporto alla rete e ne supporto audio e ho dovuto configurare tutto manualmente :(
@Labrador
è vero, scusate: la traduzione è sbagliata…se potessi cancellare il post lo farei (=appello a Felipe).
A me sembra che per interpretare correttamente la proposta vincitrice occorre leggerla correttamente nella sua conclusione:
“We give priority to the timely release of Lenny over sorting every bit out; for this reason, we will treat removal of sourceless firmware as a best-effort process, and deliver firmware as part of Debian Lenny as long as we are legally allowed to do so, and the firmware is distributed upstream under a license that complies with the DFSG”.
“Diamo la priorità al rilascio di Lenny nei tempi previsti rispetto all’analisi di ogni bit; dunque, considereremo la rimozione del firmware senza sorgenti come un processo best-effort, e includeremo il firmware come parte di Debian Lenny nella misura in cui ci sarà legalmente consentito farlo, e il firmware sarà distribuito a monte con una licenza che si conforma alle DFSG”.
La traduzione a mio avviso più corretta di “Assume blobs comply with GPL unless proven otherwise” è “Presumere che i firmware siano conformi alla GPL FIN QUANDO non sia dimostrato il contrario”.
Credo che in questa posizione vada considerato fondamentale il valore TEMPORANEO che evita il contrasto con le DFSG, ma consente di rilasciare Lenny pur continuando con il lavoro di rimozione di codice chiuso.
Cioe’… hanno tirato i santi da cielo per l’icona di Firefox e ora includono software proprietario? mah!
io posso solo dire che dopo 2 anni di ubuntu … ho provato debian e posso dire che non ha nulla a che invidiare a ubuntu anzi penso sia + azzeccato il contrario. Ora come ora scelgo debian a 360 ° + veloce all’avvio + meno roba inutile già installata.
E’ una distro che va incontro alla libertà totale dell’utente. Spero che questa scelta non sia l’inizio di un brutto cammino …
@Diego (#14)
> C’è da dire che i firmware spesso hanno più a che fare con
> l’elettronica che con l’informatica ed è per questo che molti li
> considerano come un pezzo di hardware nel mondo del software.
>
> I firmware infatti non vengono eseguiti dal kernel, ma vengono inviati
> dal kernel al dispositivo relativo perché il suo microcrontrollore lo
> esegua… è per questo che la questione è molto delicata quando si
> parla di software libero.
Concordo pienamente, per me i blob di firmware non sono parte del Sistema Operativo, ma dell’hardware che deve pilotare. Controprova ne sia il fatto che anche senza i sorgenti del firmware possiamo ricompilare il kernel per un altro processore e tutto continuerà a funzionalre, ergo i sorgenti del firmware non sono parte del sistema operativo.
Quello che si potrà obiettare è che così non abbiamo i *sorgenti* dell’hardware, ma qualcuno di voi riceve i sorgenti VHDL dei processori che utilizza? Il problema è l’hardware “chiuso”, che è un’altra faccenda rispetto al free software. Il free software è nato pilotando hardware chiuso. Il fatto che si possa disporre idelamente di hardware aperto/free è un’altra questione.
E si badi bene a non confondere i driver con il firmware, i driver devono essere aperti, perché girano sulla CPU del computer, mentre i firmware non girano sulla CPU principale, sono iddisolubilmente legati alla periferica destinataria, quindi a tutti gli effetti facenti parte di un hardware “proprietario”.
La FSF, che è contraria anche all’hardware chiuso, avrà da obiettare, ma di nuovo, penso che le DFSG siano pienamente compatibili con la distribuzione di firmware binario, perché è la mera incorporazione di un pezzo di hardware (un compromesso per interoperare con hardware proprietario).
Mamma mia che casino che viene fatto ogni volta…
Se vogliamo far scappare l’utenza con ste faide interne allora facciamolo.
Primo stiamo parlando di firmware, quella cosa che di solito sta dentro la scheda hardware.
Ora per motivi di prestazioni, costi e consumi, molti prodotti hanno il firmware volatile ovvero contenuto in una ram e caricato dal driver.
Non essendo una parte del kernel non vedo perché non dovrebbe essere installabile da debian (sempre che l’owner lo permetta). In fondo se fosse in una eeprom o in una memoria flash non è che debian lo cancellerebbe dalla eeprom in quanto non conforme.
Il firmware fa parte della periferica non del s.o. e come tale non ha necessità di essere conforme alla gpl.
La questione driver: la comunità linux ha (in media) un odio per i driver proprietari enorme.
Io sono oramai utente linux a tempo pieno da 4 anni, dopo esserlo stato part time per 15.
E non percepisco i driver proprietari come un male, per me linux rappresenta liberà e come io voglio poter decidere cosa installare sul mio pc, le hw houses devono poter decidere la loro politica economica e, di conseguenza, se fare un driver chiuso, aperto o rilasciare le specifiche. Poi l’utenza sceglie se usare un prodotto o un’altro. sarà la concorrenza a decretare il vincitore.
Linux dovrebbe quindi offrire un framework che permetta di caricare driver proprietari in modo trasparente e senza la necessità di dovere avere una versione dedicata per quel kernel o di fare cose alla nvidia.
Insomma qualcosa tipo ndis wrapper ma fatto ad oc per driver linux only (e non un ponte per driver windows come è ndis).
Questo incoraggerebbe le ditte a produrre driver per linux e ne guadagneremmo tutti in termini di supporto hw.
Poi se volete farmi una lavata di capo filosofica, o su quanto siano meglio i driver aperti vi rispondo in anticipo.
Il pc è uno strumento non un tempio, deve funzionare punto. poi se uno vuole seguire una certa filosofia di vita può farlo ma non deve imporla agli altri (ma è libero di proporla civilmente)!
per quanto riguarda i driver aperti alcuni sono eccellenti molto meglio di quelli chiusi (come qualli dei dispositivi bluetooth con cui ho avuto a che fare ma ci sono molti altri esempi) altri peggio (vedi driver x3100 intel, oppure quello di molte schede wifi ecc…), altri ancora sono una presa in giro.
Io sono un enorme sostenitore dell’open source e un evangelizzatore di linux, ma non sopporto gli estremismi perché alla fine diventano dittature :)
@Kirys
Ok, ma resta il fatto che, ad esempio, i driver nvidia binari non supportano più i modelli vecchi (come le mie due passate schede video), con le conseguenze che ne derivano soprattutto nel lungo periodo. E passi per la scheda video, ma poi c’è la stampante, lo scanner… anche se funzionerebbero ancora. A quel punto, perché almeno non aprire le specifiche? Sul lungo periodo avere driver aperti è molto molto meglio, se vogliamo guardare al solo lato “utilitaristico” (”deve funzionare punto”). E se continua così, per dire, nvidia perderà qualcosa sul lato linux, parlando di concorrenza.
Ricordiamoci che senza gli “idealisti” che premono, alcuni risultati ora assodati non sarebbero stati raggiunti, anche sul fronte dei driver.
Ma stiamo divagando, l’argomento del post è ben diverso.
@3 Nibbana
Se mamma e figlio si riunissero sarebbe incesto.. NON c’è più religione
Non capisco tutta questa tragedia, davvero…
Secondo la mia opinione è concettualmente sbagliato promuovere qualcosa (nella fattispecie il software libero) limitando la controparte (il software proprietario).
Mi spiego meglio: beata l’ora in cui il mondo dell’open source aprisse le braccia ad una fantomatica versione di Microsoft Office per Linux, o Adobe Photoshop, o ai driver creati dai produttori hardware… (cosa che non accadrà mai probabilmente…)
Quando finalmente GNU/Linux sarà un sistema in cui software libero e proprietario coesistono e convivono, quando davvero l’utente potrà dirsi LIBERO di scegliere, solo allora il free software dovrà dimostrare quando il suo modus operandi sia davvero vincente come proclama essere…
Ora insultatemi pure ;)
Allora perchè scegliere di abbracciare il Free Software se poi si desidera Photoshop o Office? Per carità, ci fossero sarebbe una bella pubblicità, ma usare un sistema GNU come un’alternativa gratuita a windows o OsX non è proprio il massimo…
Appunto, hai centrato la questione. Non si tratta di una questione ideologica, dove io abbraccio il free software come potrei abbracciare il cristianesimo o il buddismo, o dove desiderare Office è come desiderare la donna d’altri, nominare il nome di Dio invano, uccidere e rubare.
La questione è molto più pragmatica: la vera libertà sarebbe poter scegliere tra un sistema GNU, alternativo a windows, completamente libero e con GIMP ed un sistema GNU, alternativo a windows, completamente libero ad eccezion fatta di Photoshop, che magari è più utile a me professionista.
E questo farebbe solo che bene anche al software libero, dovendosi mettere così in discussione, trovandosi un bacino di utenza più ampio (con tutti i vantaggi che questo può comportare in termini di sviluppo), ampliando il suo potere ed esportando il suo modello fuori da quella nicchia che è il mondo di Linux.
E lo stesso GNU/Linux come sistema operativo ne trarrebbe enormi vantaggi, portando a se utenti ed impedendo che altri se ne vadano esasperati per la mancanza di alcuni applicativi “insostituibili”, o per il malfunzionamento della loro scheda wireless con i driver open.
Ed in tutto questo, malgrado mi sembri che il pensiero comune sia antitetico, il FOSS non avrebbe affatto perso, tutt’altro… Dovrebbe dimostrare all’utente, che è restato su linux perchè finalmente ha photoshop, che OpenOffice è meglio di Microsoft Office, che il kernel Linux è meglio di quello NT, che esiste un mondo oltre a quello che conoscevano….
Quelli già convinti, semplicemente, possono non installare nulla di proprietario.
P.S. Io non uso Linux come un’alternativa gratuita a Windows :)
secondo il me il problema è malposto.
Debian non può permettersi di negare il firmware proprietario ai propri utenti perché è una distribuzione precompilata, eccessivamente legata al modello della pacchettizzazione binaria.
io ho avuto un problema con i driver pipslite di una stampante, che non sono software proprietario, ma vengono distribuiti sotto GPL. Purtroppo, l’unica versione .deb disponibile in quel momento su debian faceva a pugni con le mie librerie attuali (di una normalissima lenny) e mi è stato impossibile trovare una soluzione sia con gli strumenti di Debian (apt-get e dpkg) sia tentando di compilare il pacchetto da me – io sono un utente gentoo non esperto di informatica ma smattenone abbastanza.
ho scoperto con sopresa che, farsi una compilazione in Debian è una impresa non da poco.
la questione, dunque, è dare la possibilità a chi lo desidera di aggiungersi il firmware o il pacchetto estraneo senza troppe paturnie. che la distribuzione si chiami ubuntu, debian o che so io non ha importanza: laddove il rapporto con i sorgenti implica necessariamente la mediazione della distro, non ci sarà mai vera libertà, oppure non avrebbe senso parlare di open SOURCE.
mah io non capisco dove sta il problema.come è gia stato detto il pc “deve funzionare punto”. alla fine che male ci sarebbe ad usare software proprietario? che poi alla fine se mi serve un software lo emulo con wine o codega(vabbè wine non è un’emulatore ma vabbè)?secondo me dar la possibilità di far istallare quello che mi pare e piace è cosa buona e giusta,oltre a non dovermi far usare 2 sistemi operativi(personalmente per l’università devo usare per forza windows che alcuni programmi che mi servono non girano e usare wine è impensabile) solo xkè il software è il male assoluto mi sembra una fesseria.
vado a fare la cacca su un angolino.
tranquilli, la rilascio come gpl3.
grazie ndinisio….molto chiarificatore
@Ravic e Zaza
Ma è già così! É sempre stato così! Nessuno impedisce di installare software proprietario su Linux. La libertà di usare software proprietario non è mai stata messa in discussione.
Io ad esempio ho installato e uso Skype (purtroppo).
Detto questo non sono affatto daccordo che “il computer deve funzionare punto”. Come e con cosa funziona è altrettanto importante!
Il mio computer deve funzionare… con software libero… punto :-) .
Queste scaramucce tra linari non sono ancora niente.
Io mi aspetto che quest’anno succedera’ IL FINIMONDO per il supporto della visione di film bluray nelle distro.
@tosky (29)
Non sono d’accordo con quanto affermi
La questione schede vecchie è un problema proprio perchè non esiste un framework stabile e definito che permetta di usare i driver binari indipendentemente dal kernel e senza ricompilazione.
Infatti i driver legacy vanno benone fino a che sono ci si spinge ad usare sw troppo recente.
Gli idealisti avranno ottenuto pure dei risultati, ma hanno spaventato la maggioranza delle imprese che calcolano lo sviluppo e soprattutto il mantenimento di driver per linux come molto più costoso e rischioso della controparte windows/mac (molte hanno il terrore di correre il rischio di perdere anni di ricerche per via delle licenze linux).
Il risultato è che spesso abbiamo driver retroengignered che fungono e sono stabili ma non supportano pienamente le schede (ex risparmio energetico, standby ecc).
E quando proponi linux a qualche impresa queste lo considerano un rischio/costo più che un vantaggio per via di questa situazione.
Se invece avessimo accolto il materiale proprietario in modo più ospitale forse ora molti di quei driver sarebbero open per scelta libera delle imprese!
@linux e SW proprietario
Una cosa è l’OS una cosa è il sw, io amo the gimp, firefox, un pò meno l’open office e adoro netbeans (SW che posso usare anche sotto windows, ma ho comunque scelto linux perchè è per me più usabile sicuro ecc…)
Ma non vanno bene per tutti, ad esempio the gimp per un fotografo profesisonista è insufficente, e non rispetta le norme per l’accessibilità (alcuni tool non sono adoperabili se si ha una limitata mobilità ad un arto tipo settare lo starting point del clone tool) quindi non è usabile in un azienda anche per usi in cui sarebbe più che adatto.
Poi ci sono tool professionali che semplicemente non sono rimpiazzabili (alcuni hanno anche versioni linux native) tipo modelsim matlab ecc…
La questione è che linux deve concedere la libertà di scelta, linux non è windows ma linux non è neanche vi :)
Cya
@kyris
Io ho scelto linux non per la usabilità, stabilità, ecc… ma per la sua libertà.
Userei software proprietario solo se fossi obbligato e se non ci fossero alternative. Ma non capita mai, anzi in genere è il contrario, è su windows che mi manca il software.
Vorrei comunque sapere chi ti impedisce di installare software proprietario su Linux.
Concordo con Ravic, ZaZa e Kirys.
Mettevi un attimo nei panni di una azienda…per una software house il software è business, e quando investe SOLDI in anni di ricerca e sviluppo per creare quella determinata funzione in quel determinato programma, non è bello vedersi l’azienda rivale che produce un programma concorrente implementare quella stessa funzione GRATIS, a tutto danno della prima azienda che ci ha investito sopra.
Nel campo hardware il discorso è ancora più palese. Avete un’idea di quanti SOLDI è necessario investire per sfornare nuovi processori, chip, etc.?
Oppure, per rendere meglio l’idea, facciamo un confronto con il mondo automobilistico…vi risulta che qualsiasi casa (fiat, bmw, skoda, etc.) rilasci al pubblico i progetti delle proprie vetture? No…un motivo ci sarà forse?
Per quanto riguarda il singolo programmatore che vive sviluppando software, far pagare solo l’assistenza non è sufficiente per vivere. Far pagare anche il software open source realizzato non porta guadagni sicuri perchè possono nascere da un momento all’altro fork e simili.
Quanti di voi hanno come unica fonte di guadagno lo sviluppo di solo software open source?
posto che firmware non è driver, non capisco perchè, in mancanza di alternative open, non possa usare del software che mi permetta di usare dell’hardware che altrimenti non funzionerebbe.
E’ importante che comunque la questione venga resa pubblica: così la prossima volta al momento dell’acquisto si starà attenti se il proprio nuovo hardware sarà linux compatibile o meno.
Buon anno filopalestinese a tutti.
@net
:-))
Scusa, non voglio essere irriverente, ma questo sembra un post di 20 anni fa. :-))
Ti mancano proprio i fondamentali.
Se mi permetti, non ti rispondo ma ti consiglio di fare un giro approfondito su http://www.fsf.org.
In amicizia.
Non c’entra, ma è una buona notizia
http://www.phoronix.com/scan.php?page=article&item=amd_r600_oss_3d&num=1
@enrico
La libertà è anche scegliere cosa installare, ovviamente nessuno impedisce, ma te lo fanno sempre “pesare”.
La comunità open source ti da addosso ogni qual volta si propone qualsiasi cosa non sia open. Il close è additato come il male assoluto quando è solo diverso.
Facciamo un esempio:
Skype è chiuso, e per questo non è nei repository ufficiali di quasi nessuna distribuzione. Ma data la sua diffusione questa è una scelta quantomeno discutibile.
Non dico debba essere preinstallato anzi, ma per un utente poco esperto deve essere installabile e aggiornabile (un sw non aggiornato è un sw pericoloso) senza editare repo e cose simili.
Se metti ostacoli, anche se lievi, limiti la libertà.
Cya
P.S.
si scrive Kirys :)
@Enrico:
Sarà, ma guarda caso tutte le foundation citate hanno bisogno di donazioni di terzi ed azioni pro bono. Un’azienda commerciale non potrebbe reggersi così.
Inoltre, a causa dei mille fork, c’è frammentazione e perdita di direzione nei progetti. L’ultimo caso eclatante è Compiz.
Cmq, a livello commerciale, più che l’open source contesto la licenza GPL, che non a caso spaventa moltissime aziende.
P.S.: riquoto ancora Kirys che ha appena postato.
@Kirys
Ho percezioni nettamente opposte rispetto alle tue. La situazione sarebbe molto peggiore senza la spinta a richiedere i driver liberi: altro che driver spontaneamente forniti! Ci sono vari esempi (madwifi, per dirne uno, ma anche le specifiche delle ATI r100/r200). HP ha un portale intero per i driver delle stampanti.
Vedi il progetto recente per lo sviluppo dei driver, e purtroppo non ritrovo un vecchio articolo sui driver dei chipset wifi in cui si evinceva come il rilascio delle specifiche per molti chip non fosse stato fatto non per i motivi indicati (paura delle licenze, ecc), ma per altri motivi (impreparazione del reparto marketing/legale). Spero di recuperarlo.
Per le schede video, mi sono spiegato male: non voglio usare il driver legacy. Vorrei usare un driver che mi permette di usare le nuove funzioni del server X (in questo caso), vedi per dire nuove revisioni di xrandr, che sui driver legacy non saranno portate. Con specifiche disponibili e un driver aperto si può fare. Sempre nel campo delle schede video, se n’è accorta pure VIA, finalmente…
Dimenticavo, sempre per la serie “forniti spontaneamente”: nvidia forniva dei driver binari per alcune serie di chipset della scheda madre. Almeno finché non sono usciti fuori “dal basso” dei driver liberi, e nvidia si è “rassegnata” a contribuire a questi.
@net
> non è bello vedersi l’azienda rivale che produce un programma
> concorrente implementare quella stessa funzione GRATIS, a tutto
> danno della prima azienda che ci ha investito sopra.
RedHat e Novell fanno così, mi pare, e non sono fondazioni. Il punto è: chi ha creato quella funzione ha comunque un know-how maggiore, ed è spinta a continuare ad innovare. O si va avanti di sola rendita?
Hai casi specifici di azienda spaventate dalla GPL (a parte Microsoft, che pure distribuisce indirettamente prodotti GPL nei Services for Unix).
Sui fork, puoi citarmi dei nomi di fork di software importante che a) non sono morti poco dopo la creazione (e quindi chi li ha sviluppato non avrebbe comunque contribuito alla versione principale) e b) non hanno sostituito quello principale (dimostrando la necessità del fork)?
@Kirys
“Skype è chiuso, e per questo non è nei repository ufficiali di quasi nessuna distribuzione. Ma data la sua diffusione questa è una scelta quantomeno discutibile.”
A dir la verità Skype è chiuso E il suo EULA non permette la ridistribuzione del software, quindi non è incluso nei repository di nessuna distribuzione non perchè ci sia dell’odio nei confronti di Skype e per fare in modo che non venga usato, ma semplicemente perchè sarebbe illegale:
http://www.skype.com/legal/eula/
“2.2 No Granting of Rights to Third Parties: You will not sell, assign, rent, lease, distribute, export, import, act as an intermediary or provider, or otherwise grant rights to third parties with regard to the Skype Software or any part thereof.”
quello che io volevo dire è questo: compro il cd di Office ultima versione strafigo blablabla(vabbè fa ridere cm programma ma è per dare un’esempio) lo metto su linux,faccio doppio clic sull’exe e…nada,devo usare wine(il che mi fa ridere).io per esempio faccio così per giocare a World of warcraft. ora se uno potesse evitare questi accrocchi mostruosi potrebbe tranquillamente fare una migrazione pià facile verso linux,poi quando c’è software aperto disponibile,bene uno usa quello,altrimenti amen e uso uno chiuso.
poi sinceramente non capisco la che significa che il pc non deve solo funzionare(non è polemica,è proprio che per come la vedo io quando apro un programma questo deve partire e il s.o. non deve piantarsi per oscuri allineamenti dei corpi celesti). qualunque “giocattolo” che mi faccia questo per me è ben gradito XD
@tosky:
-Su Novell ci sono moltissimi punti oscuri, basta fare una ricerca in rete…ci sarà pure stato un motivo (economico) per il suo accordo con MS. Oltre ad eventuali soldi cash che può avere incassato, ci sono stati migliaia di ordini di SLED/SLES da parte di MS stessa o sue partner.
-Canonical pare non abbia ancora questi bilanci così positivi, se non per il supporto monetario di Mark S.
-Sun è abbastanza in agonia finanziaria (ormai già da un bel po’ purtroppo, speriamo si riprenda).
-IBM rilascia come open source (e soprattutto con licenza GPL) solo determinati prodotti (in larga parte per ottenere l’aiuto della comunità nello sviluppo stesso) e di certo non rilascia i sorgenti di prodotti enterprise di punta (come DB2, etc.)
-I piccoli progetti rilasciati come open source da Microsoft ed Apple sono soggetti a licenze abbastanza restrittive e di certo abbastanza diverse dalla GPL (soprattutto nella sua ultima revisione v3)
-Mozilla si regge quasi totalmente su donazioni e gli incassi di pubblicità e ricavi delle search-bar di Firefox.
-Apache riceve tantissimissime donazioni.
-L’unica azienda che dell’open source ha realmente fatto un business è Red Hat, che ha saputo ritagliarsi una fetta del mercato enterprise, ma solo quello! Ci sarà un motivo se si è formalmente ritirata dal mercato desktop…di fatto vende l’assistenza, e chiunque può predere ed utilizzare RHEL nelle vesti di CentOS senza che RH riceva un centesimo.
E le grandi aziende (che hanno intere divisioni IT con amministratori di sistema preparatissimi) non hanno di certo il bisogno assoluto dell’assistenza. Quindi, non vendendo il prodotto in sè, il target si riduce per lo più ad enti, organizzazioni, piccole-medie imprese che non hanno divisioni IT interne.
Non a caso ultimamente le quote di mercato di RHEL sono scese…
Cmq finora abbiamo parlato di grandissime realtà che, in un modo o nell’altro, hanno finanziamenti cui attingere. Ma una piccola azienda o startup?
Se io singolo programmatore creo un software open source con licenza GPL, coperto da trademark e lo vendo a 20€, chiunque può prendere i sorgenti, eliminare il brand, redistribuirne i sorgenti (per non violare la GPL) (quindi un po’ come RHEL-CentOS), e gli utenti comuni scaricheranno quel software sostanzialmente identico al mio al posto del mio che invece è lo stesso ma a pagamento, ed io chiudo bottega.
Sono il solo a non essere convinto da questo modello di business?
Per quanto riguarda il discorso dei fork, beh, se si forka per ogni scemenza non accettata dagli sviluppatori del progetto orginali, si creano per forza di cose progetti morenti o che cmq hanno bisogno di riattingere periodicamente dal progetto base. Si creano tanti programmi che aspirano a fare la stessa cosa ma nessuno è completo perchè si disperdono le energie. Ad esempio mi vengono in mente i client MSN…ce ne sono tantissimi, di tutti i colori, ma nessuno realmente completo e che supporti il protocollo nella sua interezza. E questo non per mancanza di documentazione del protocollo stesso, ma per mancanza di tempo/finanziamento degli sviluppatori del progetto (che spesso è portato avanti come hobby e nel tempo libero). L’ultimo che ho sentito morire è pyMSN, libreria alla base di aMSN e altri. Se anzichè forkare in continuazione gli sviluppatori unissero le forze, non avremmo un unico ma completo software?
@53
beh questo è il grande difetto del software aperto: ossia non ci puoi fare soldi(anche un pollo riuscirebbe a rivenderlo a meno) e se io fossi un’azienda che produce software sinceramente non lo farei in licenza gpl,servirebbero dei controlli per verificare se le linee di codice siano le stesse,ma non credo che qualcuno abbia voglia di fare una cosa del genere!
per i fork è lo stesso problema che ha un novizio che vuole passare da win a linux: che distro prendo?ah spe ma ci sono 2 desktop? e che vuol dire? vabbè ne provo uno a caso…mmm non mi convince torniamo a win va….(fino a che non trovi qualcuno che ce l’ha installato ti fa vedere com’è e se ti piace hai finito di cercare).se ci fossero meno progetti uguali(come x msn) ci sarebbe software fatto meglio(amsn è bruttino di grafica e ad emesene manca la webcam)
@net e altri
leggendo certi commenti provo un senso di estraniamento.
Seguo linux dalla versione del kernel 1.2.12 e usavo solo la linea di comando. Ora mi trovo davanti un sistema fantastico a finestre con tutti i programmi che mi possono servire e qualcuno mette ancora in dubbio le possibilità di successo del modello libero. Mah!
Io vorrei solo sottolineare il fatto che se siamo tutti qui è fondamentalmente grazie all’incoscienza di uno studentello finlandese e alle idee utopistiche di un ricercatore americano e a tutti i pazzi che li hanno seguiti. Vorrei che questa cosa nessuno se la dimenticasse.
zaza, è esattamente quello che dico da diversi post, ma a quanto pare per molti dico eresie…
Tornando un po’ più In Topic, anche io credo che il PC è utile quando funziona, non c’è niente di etico in una macchina. Per funzionare è un dato di fatto che i firmware proprietari sono necessari e sempre lo saranno, inutile farsi quattro fantasie su un mondo utopistico in cui tutto è libero e tutti fanno tutto.
Quindi non posso che essere contento di questa decisione presa dal team di Debian.
Non si può pretendere dispoticamente che le aziende rilascino tutto liberamente senza che anche la comunità faccia un passo verso di loro. Il compromesso è la chiave.
@enrico:
Difatti Torvalds per molto tempo ha lavorato ufficialmente per Transmeta…solo dal 2004 si dedica a tempo pieno a linux, ma solo perchè ha ricevuto finanziamenti da grosse aziende tipo HP, etc. Con il solo kernel open source e GPL non “portebbe a casa la pagnotta”. Non si vive di sola aria e ideali, purtroppo.
Quindi non si può pretendere che le software house rilascino tutto così.
quel software proprietario aiuta l’utente linux. migliora il supporto hardware. che altro dire ?
nono figurati,nessuno mette in dubbio ciò.ti faccio qualche esempio:devo usare per motivi di lavoro/università i seguenti software:
-rslinks
-rslogic
-matlab(questo credo ci sia la controparte open ma non sono certo)
-visual basic(e vabbè fa schifo ma che devo fa?devo pure fare quell’esame)
-ifix
ora se riuscissi a farli girare su linux senza wine o simili la mia vita sarebbe un tantino migliore(naturalmente non posso dire ai capi:no non uso quel programma xkè è chiuso,mi risponderebbe:allora non passi l’esame/non ti laurei/trovo un’altro che non ha di questi problemi)
io sono moooooooooooolto riconoscente al ragazzone finlandese, ma finchè non posso utilizzare i programmi che mi servono sono costretto a lavorare con la concorrenza.
@tosky
quasi quasi ti darei la mia e-mail per uno scambio di vedute in proposito senza rompere a tutti :)
NVidia ha i suoi bei difetti ma i suoi driver c’erano e funzionavano anche 5e + anni fa.
Intel oggi si muove con i driver open di schede grafiche e di rete ma per ora la qualità driver (almeno di quello della mia x3100, o della scheda wifi che ho) è spesso oscena.
Sulla x3100 ho finestre “spezzate” quando si trascinano, video anche peggio
Si riesce a sistemare la questione video solo con vlc compilandosi a mano i driver 2.4.2 e dicendogli di usare un rendere specifico, il quale però funge bene solo a certe specifiche risoluzioni della sorgente vide ed ad altre perde l’interpolazione. O continuando con altri bug con il comando xrandr -q lo schermo da di matto per 3 secondi, al resume la scheda grafica a volte non si riaccende (non il monitor perchè anche dalla porta vga non esce nulla, ma audio e rete vanno….).
E tutto questo usando usando kde 3.5 mica compiz o kde4 :D
Non posso neanche provare la 2.5 su hardy non va perchè il kernel è “vecchio”…. Cioè dovrei passare ad intrepid, ma kde4 ancora non va bene per me e voglio aspettare…
I driver wifi sono meglio ma il risparmio energetico semplicemente non c’è, inoltre se spengo e riaccendo la scheda dall’interruttore esterno non va + e devo riavviare.
Io con il mio vecchio portatile con la nvidia, una scheda wireless usata con ndis tutte queste rogne non le avevo :). Mai un problema (anche se l’hibernate non andava, ma oggettivamente non ho verificato con distribuzioni successive a feisty perchè il portatile è defunto)
Posso capire la tua frustrazione per il problema dei driver legacy, ma è anche vero il driver intel è open ma non credo il driver intel “ci sarà” prima di almeno 1 anno.
Nvidia c’era gia 5 anni fa! E se permetti va tuttora da dio sul mio desktop. Hanno sviluppatori che lavorano seriamente e che risolvono i problemi senza chiederti di aggiornare il kernel per poter vedere un file video in modo decente!
La verità è che intel e ati/amd stanno puntando su questo tipo di driver per scaricarsi i costi di sviluppo, e che si tengono stretti in realtà le cose più succose (scaricando le colpe sulla pesantezza di x) che fanno in modo che sotto win la stessa x3100 dia prestazioni nettamente superiori (al momento) rispetto a linux.
Infatti è noto come sia importante e costoso capire cosa far fare al driver cosa al firmware e cosa all’hw nelle periferiche ad alte prestazioni, quindi di sicuro non ti rivelano tutto quello che hanno scelto per evitare che la NVidia ed altre ditte ne possano approfittare.
I driver proprietari in realtà non esistono in linux perchè con la questione kernel non possono essere prodotti (trucchi nvidia a parte) quindi comunque il confronto è iniquo.
è inutile che le aziende ci provino dovrebbero rilasciare 2^100 versione di driver diverse :), se il kernel offrisse strutture migliori forse avremmo avuto molto più hw supportato già 10 15 anni fa.
La tattica è stata invece rendere la vita difficile alle imprese in modo che rilasciassero le specifiche, cosa che stanno facendo ora non perchè hanno capito ma perchè linux è rilevante sul mercato server rispetto a win.
Vabbeh ho gia sproloquiato abbastanza
Se ti va di discutere le nostre opinioni in privato aggiungi despamed al dominio del mio sito :D
Cya
Concordo con Kirys.
Le fatiche di gente fantastica, che ha iniziato a spostare il concetto di “personal” computer, non devono essere messe a rischio da scelte strategicamente sbagliata come è l’inclusione di sofware (middleware etc, etc) all’interno di distribuzioni storiche tipo debian. Se questo non sarà il caso rimaniamo comunque con occhi e orecchie ben aperte, pronti a far cambiare le rotte a furor di popolo. In finale è questo il vantaggio di appartenere ad una comunità.
Trovo comprensibile (e utile) ubuntu, il cui proposito è di conquistare i desktop, nell’includere software “critico”.
Ma trovo difficile l’utilità di avere skype o i driver della scheda video sul mio fileserver con dati “supersegreti”, sul quale installerei sicuramente debian o jeos. e se proprio li volessi… li installerei a mano, non vorrei che questa responsabilità fosse assunta da una distro.
o sbaglio?
^^
@zaza
Non è tecnicamente possibile far funzionare programmi su Linux se sono stati compilati per Windows (a parte usando wine e compagnia). Dovrebbero essere i produttori dei medesimi a realizzarne una versione per Linux. Ci si potrebbe lavorare sopra solo se fossero liberi. ;-)
rslinks rslogic e ifix non so cosa siano.
In alternativa a Visual Basic c’è Gambas http://gambas.sourceforge.net/ che mi dicono molto bello.
Al posto di matlab c’è Octave http://www.gnu.org/software/octave/ (e anche qualcos’altro) che forse è meno bello.
In generale però sarebbe particolarmente importante che nel mondo della didattica si diffondesse il software libero. Come studente non solo avresti il diritto di proporlo ma, lasciami dire, anche il dovere. Peccato che non tutti i “capi” siano così illuminati (però alcuni si).
@net
Non capisco bene quale sia la tua tesi. Che il software libero non ha successo? Non mi pare proprio dal momento che lo stiamo usando, lo usano in milioni di individui nel mondo, fa girare 3/4 di internet (anzi, diciamo la verità, internet non esisterebbe senza il software libero), ecc…
Che non fa fare soldi? Anche questo non mi sembra. Migliaia di consulenti, come dici tu, si pagano la pagnotta. E le scelte dei colossi dell’informatica che hanno puntato sul software libero saranno state ponderate dal punto di vista economico, o no? Non so come stia la Sun e gli altri ma non so nemmeno come starebbero se non avessero fatto quelle scelte.
Certo sarebbe molto interessante fare una discussione seria sui modelli di business che si possono creare attorno al software libero e confrontarli con quelli relativi al software proprietario.
Probabilmente i due tipi di software presuppongono due approcci completamente differenti.
Il business non necessariamente si deve basare su di un segreto o sulla scarsità artificiale di una risorsa (cioè, il software si potrebbe copiare facilmente ma te lo impedisco). Anche se la ricetta della Sacher Torte è libera, i pasticceri non rimangono senza lavoro!
Immagino comunque che esistano già giga e giga di studi su questo argomento, io non ho ne le competenze ne il tempo per approfondire.
Invece la cosa che più mi preme qui è ribadire che dietro a tutto c’è un idea di libertà di cui è importante essere consapevoli per non perderla e per non vanificare anni di battaglie.
La storia è sempre la stessa: ci sono 4 idealisti che pensano di cambiare il mondo e tutti gli altri che li prendono in giro. Poi i 4 idealisti, il mondo lo cambiano sul serio ma purtroppo gli altri si abituano e non rendono loro merito.
Dal punto di vista pratico, questa idea di libertà si è concretizzata in quella cosa assolutamente geniale che è la GPL.
Senza la spinta idealista e senza la GPL, Linux non sarebbe esistito.
Mi rendo conto che non tutti hanno la sensibilità di comprendere questo. Spero di aver almeno dato un contributo in questa direzione.
Ancora due o tre cose.
Secondo me i fork non sono affatto un male ma rappresentano i nodi di quella sorta di albero evoluzionistico naturale che caratterizza i progetti liberi.
Spesso si usa “software libero” e “open source” in maniera intercambiabile. Dietro però ci sono due approcci molto diversi.
Se Skype fosse stato libero, probabilmente sarebbe già stato aggiornato mentre è fermo alla versione 2. Inoltre Skype ha un altro problema più grave: oltre a essere proprietario usa pure un protocollo proprietario.
C’è un video scaricabile gratuitamente in cui vengono dette meglio le cose che ho cercato di abbozzare qui: http://www.ngvision.org/mediabase/686
Ho scritto un sacco e sono andato abbondantemente fuori tema.
Quando tornerà Felipe mi cazzierà.
Buona notte a tutti.
@Kyris
Tralascia un attimo il caso specifico nvidia/intel e lo stato attuale, e pensa in generale: una volta che il driver funziona, funziona, o viene risistemato rapidamente. Questo è il punto.
Nvidia funziona da cinque anni, ma questo non implica che se avesse aperto il driver, questo non avrebbe funzionato. Per dire, otto anni fa le Matrox erano quelle al top, e andavano alla grande con un driver libero (anche se c’era un modulo binario opzionale – mai usato), tanto da vedere i divx a pieno schermo su un PII 350 con una G200, per dire. Prendi al contrario Creative, che ha sempre collaborato con la comunità (vedi anche OpenAL), e le sue schede hanno funzionato bene (tranne le Xfi, ma finalmente hanno capito che era meglio collaborare), e così tante altre ditte che collaborano ai driver “in silenzio” (Hauppauge e Terratec, per dirne due).
@net
E tutte le aziende che campano personalizzando le soluzioni esistenti?
Non so, ogni anno all’akademy vedo sviluppatori che campano con il software libero. C’è chi è dipendente diretto di aziende che fanno software libero (RedHat, Novell, Mandriva, Canonical) o che rivendono e personalizzano soluzioni su software libero (cito solo basyskom e KDAB, ma ce ne sono tante altre, cercate un po’ i profili degli sviluppatori). Con il software libero si porta a casa la pagnotta. Magari siamo noi italiani un po’ poco avvezzi a questo.
O penso a quelli che sviluppano e personalizzano soluzioni web con CMS liberi, contribuendo al loro sviluppo.
È vero che chiunque può scaricare il tuo software e usarlo, se GPL: ma è questo il vero problema? Voglio dire, perderai forse tra i clienti quelli molto esperti, ma quelli meno esperti (la maggioranza) in caso di problemi ti chiameranno (a pagamento) per risolverli, e guadagni le nuove funzioni e i bugfix che i concorrenti inseriranno nel software. Se poi non sei capace di “vendere il prodotto” (inteso nel supporto e nella personalizzazione), beh, probabilmente non avresti venduto molto comunque.
D’altronde, proprio la collaborazione tra concorrenti è uno dei punti strani al centro dello sviluppo del software libero. Forse dobbiamo farci l’abitudine.
net, dici che preferisci genericamente l’open source alla GPL (cioè MIT e BSD, perché comunque GPL È open source). Questo però dimostra un po’ di opportunismo: bello poter prendere i sorgenti altrui e chiuderli, senza niente in cambio. E chi li scrive i sorgenti in BSD? Tra le due licenze, non è più tutelato lo sviluppatore che rilascia in GPL, avendo la possibilità di vedere le modifiche al proprio codice?
In quanto ai fork, la mia domanda resta valida. Sui client MSN è in atto una certa convergenza, mi pare (vedi la fusione dei team di AMSN, emersene e pymsn). La selezione prende un po’ di tempo, ma poi si converge.
@tosky
Si scrive KIRYS ^_^ ma allora lo fate apposta :D
Cito quell’esempio solo perchè la NVidia è l’unica ditta che ha trovato un modo funzionale di fare driver chiusi.
L’alternativa è non produrre driver o farli GPL.
E tranne alcuni casi fortuiti è da poco che abbiamo TANTI drivers e io uso linux da slackware 3.5 quindi ho una visone abbastanza a lungo periodo.
Non posso fare altri paragoni perchè, come ho detto, non ce ne sono. Ma sono convinto che se il kernel avesse permesso driver binari in un modo trasparente per l’utente avremmo avuto molti più driver e molto prima!
La qualità dei driver aperti è altalenante come lo sarebbe quella dei driver binari, ci sono eccellenze e pessimi prodotti, è ovvio che non devono sottostare alle decisioni aziendali, ma, secondo me, questa posizione sui driver chiusi è stato il motivo principale che ha limitato la diffusione di linux in tutti questi anni.
[...] ben presto si trasforma in tutt’altra cosa. Intervengo quindi, mio malgrado a gamba tesa, sul post di Pollycoke (che è già stato ripreso almeno qui e qui, ma ho paura si spargerà presto oltre), metto per un [...]
E’ una non-notizia. Per far funzionare la mia scheda wifi Ipw3945 ho dovuto abilitare, nella sezione non-free dei repo Debian, il relativo firmware. Non capisco: c’è gente che usa tranquillamente Ubuntu (che distribuisce persino temi di icone senza GPL) e poi critica Debian per l’upstream dei kernel firmware.
Io lavoro solo con software libero rilasciato con licenza GPL (abbondantemente evidenziato sul mio sito che non cito, non scrivo questo post per farmi pubblicità), lavoro e guadagno più di quando ero precario e lavoravo con software proprietario, mi sono messo in proprio, mi chiedono programmi perché sanno che sono in grado di farlo, perché rilasciandoli in GPL in caso di questioni legali possono affidare il lavoro ad altri senza nessun problema (e mi è successo).
Per le grandi aziende software non lo so se gli conviene, ma chi se frega.
Io non faccio grandi programmi ma piccoli gestionali per ristoranti, avvocature, piccole imprese, ora sto sviluppando un DE per ragazzi autistici ed asperger su richiesta della asl di viterbo, la richiesta essenziale era il rilascio del software sotto licenza GPL…
Arrotondo (quando serve) facendo dei corsi, non mi posso lamentare, ho 5 piccoli contratti di gestione e manutenzione, in tutto servono a pagarmi l’ufficio e le minime spese necessarie a non andare in crisi, ho piccoli clienti e pratico dunque prezzi bassi, onesti.
Certo che non guadagno come un responsabile di una grande ditta ma ci tiro a campare e mi ricavo alla fin fine uno stipendio più che decente, il mio lavoro mi piace, me lo gestisco io.
Ecco perché uno sviluppatore dovrebbe passare alle licenze GPL (se non ritiene necessario comprarsi una ferrari).
Per quanto riguarda i firmware proprietari, la mia scheda wifi non funziona senza, a che servirebbe un SO? meglio includere i firmware e magari con il tempo cercare di evitarli ma finché non ci sta un’alternativa…io debian non lo avrei installato