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Mandriva: avvio più rapido con Speedboot

In News il 26/02 @ 11:43 trackback

[youtube H4F8saEmK8s]

Il video che vedete qui sopra – frutto del lavoro di Phoronix – non è esattamente il massimo, ma è l’unico che al momento si trova in rete ed è comunque indicativo. Considerate solo la parte che va grossomodo da 00:05 a 00:30 e fate attenzione al fatto che è stato impostato l’autologin per cui in 25 secondi circa si passa da grub a desktop dell’utente. Niente di fulmineo, ma forse proprio per questo realistico. Guardate come riferimento i tempi d’avvio normali senza Speedboot.

[youtube y-N8QYvRdO4]


Molti distributori (ovviamente stando bene attenti a non collaborare tra loro!) stanno da parecchio tempo investendo risorse per trovare un sistema per velocizzare, razionaizzare ed abbellire l’avvio del sistema operativo1. La soluzione proposta da Mandriva si chiama Speedboot e rispetto a mostruosità tipo la “concurrency”2 semi-adottato da alcuni, sembra essere moderata: consiste nel dare precedenza all’esecuzione dei processi fondamentali e rimandare gli altri a quando l’ambiente grafico è già pronto per l’uso.

Un sistema analogo è già utilizzato anche da Microsoft: avete presente il cursore d’attesa sul desktop di Windows già avviato e il disco che frulla? Ecco, ma ovviamente il paragone si ferma qui, l’idea e l’implementazione sono due cose differenti e noi aspettiamo di vedere Speedboot all’opera! ;)

Note all'articolo:

  1. Penso soprattutto a Plymouth + KMS di Red Hat, a breve un articolo dedicato, spero :D []
  2. Ossia dier ad Init di avviare tutto in un unico colpo… []

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Commenti »

1. overhill - 26/02 @ 11:54

Temo che l’abbiano tolto da youtube… :(

2. anonimo - 26/02 @ 12:10

Ultimamente tutti soffrono di “ansia da prestazione” da boot?

Ma che è sta mania?

Capisco se ci metti 30 secondi invece di 2 minuti.
Ma 15 o 35 secondo che cavolo ci cambia?!

Boh.
Bimbominkiate.

3. simone - 26/02 @ 12:12

Io sto usando Jaunty su Virtualbox e l’avvio è visibilmente più veloce!*
Senza nascondere le cose sotto il tappeto come Speedboot ;-P

Avrete già letto tutti l’articolo di Phoronix con i benchmarks dove, per una volta, i grafici mostrano qualche differenza:
h ttp://www.phoronix.com/scan.php?page=article&item=ubuntu_904_speed&num=1

(*anche se non si può fare un vero confronto perché è virtualizzata ecc…)

4. cx - 26/02 @ 12:13

sporchi hacks da parte di mandriva, molto meglio il lavoro fatto su jaunty

5. Stefano - 26/02 @ 12:25

@2 anonimo

E’ vero che tutti soffrono di “ansie da prestazioni” ultimamente, ma bisogna fare qualche distinguo.
Ovviamente per un sistema server non ha grande importanza il tempo di boot.
Per un desktop, che sia fisso o laptop, continua, imho, a non avere moltissima importanza. Se sono 15 o 30 secondi non cambia moltissimo.
Pensa però che tutta questa frenesia di ricerca di velocità poi si ripercuote direttamente in molti altri sistemi, embedded e non, in cui il fattore velocità di boot assume un’importanza fondamentale. Pensa per esempio ai netbook tanto di moda ora o ai cellulari con linux o altri sistemi embedded che adottano il pinguino.

Quindi, secondo me, nessun problema ad aspettare qualche secondo di più sulla maggiorparte dei sistemi, ma la ricerca in questo campo verrà riutilizzata bene quando si parlerà dei piccoli dispositivi.

6. Stefano - 26/02 @ 12:29

@5: lol

7. MementoMori - 26/02 @ 12:41

quoto @2

Se fossi costretto a riavviare il s.o. per ogni minchiata e parecchie volte al giorno allora forse avrebbe senso velocizzare i tempi di boot ma normalmente io accendo il pc la mattina e (spesso) lo spengo la sera: guadagnare 1 minuto su 16 ore abbondanti non mi sembra valga alcuno sforzo…
Poi possiamo tutti prendere un righello e vedere chi ce l’ha più corto (in questo caso…) ma in ogni caso considero inutile un sistema che mi presenta un prompt (CLI o GUI) in 20 secondi e che mi fa aspettare comunque 2 minuti prima di eseguire operazioni degne di nota perchè c’è un fottio di roba in background che carica…
In ogni caso a me etch virtualizzata parte in circa 15 secondi (senza X e senza exim): come si inquadra questo risultato insieme agli altri? IMHO in nessun modo perchè è follia pura già solo prendere i tempi di boot come parametro per misurare le prestazioni di un sistema…

1) non credo sia fattibile misurare il boot di un sistema reale dal sistema stesso quindi è necessario usare un sistema terzo e questo rende soggettive le misurazioni.

2) se è chiaro quando inizia il boot (ma grub va inserito nel conteggio del tempo di boot??) IHMO non è chiaro quando finisce

3) servizi che si avviano durante il boot hanno tempi di avvio differente a seconda dello stato del sistema che può essere indipendente dallo stato della macchina come la presenza di un collegamento di rete, di un dhcp, o di altri mille dettagli.

4) vanno considerati nei tempi di boot anche i controlli periodici di fsck?

5) varie ed eventuali…

8. MementoMori - 26/02 @ 12:47

@stefano

se riduci il campo di applicazione di tutto questo ai sistemi embedded allora la ricerca di un minore boot time deve essere inversamente proporzionale alla ricerca per aumentare l’autonomia energetica dei dispositivi.
preferisco un sistema che dura il 33% in piu rispetto a un sistema che si avvia con il 33% di tempo in meno.

9. fede - 26/02 @ 12:52

se il risultato di speedboot deve essere come windows spero che non venga mai utilizzato da tutte le altre distro! windows sarà veloce a immettere l’utente nell’ambiente desktop…ma da lì all’inizio dell’utilizzo effettivo del computer passano dei minuti!!

10. fastidio - 26/02 @ 12:57

eccellente, sorprendente, almeno due secondi di differenza tra un avvio e l’altro…
suvvia, son davvero minchiate

11. anonimo - 26/02 @ 12:57

@5
ma sui netbook la “sospensione” non esiste?
Penso che nessun boot possa arrivare ad essere più rapido di una sospensione, che tra l’altro ti ripristina anche i programmi che stavi usando con tanto di documenti su cui lavoravi.

Come dici?
La sospensione su linux funziona e non funziona?

Ah ecco perchè perdono tempo su bimbominkiate anzichè concentrare gli sforzi per fare una sospensione funzionante …

Scherzo,
ma non troppo …

12. DnaX - 26/02 @ 13:30

A me la sospensione funziona benissimo, basta avere uno swap grande abbastanza per contenere tutta la ram e poco più.

Ben vengano 2 secondi in meno al boot.

13. Gian - 26/02 @ 13:41

Mah mi baso sulla mia esperienza con Ubbbuntu: ho un laptop, quindi sarei ben felice di usare sospensione e ibernazione. La prima ogni tanto fa cilecca, ma son pigro io: potrei lavorarci un attimo e magari filare un bug.. La seconda fa proprio schifo, è lenta tanto quanto un riavvio e il computer dopo la ..riesumazione.. è lentissimo. Al che uno che fa? Spegne e riaccende. E in effetti una volta installata un po’ di roba, il minutino e passa ci vuole…
Visto che a quanto pare nessuno avrà mai intenzione di integrare tuxonice in ubbuntu (peccato, funziona così bene :), credo che non sia male conquistare dei tempi di boot migliori..

14. pix - 26/02 @ 13:43

aaaaaaaaah beh, grazie al c****!! anch’io sulla mia Arch se faccio partire prima X e KDE, e poi tutti gli altri servizi “non essenziali” ho un avvio in 20 secondi scarsi invece che i 32 attuali (core duo 1,6, 1 gb, hd da 100gb)

15. anonimo - 26/02 @ 13:56

Ah scusate nel @11
per sospensione intendo quella di windows,
dove chiudi il coperchio del notebook e esso si spegne,
lo apri e in pochi secondi tutto è come lo avevi lasciato.
Ora siccome in Linux funziona alla… non la uso e neppure so il nome esatto,che forse si chiama “ibernazione”
(bisogna sempre essere originali eh?! Viva la confusione).
Comunque intendevo il salvataggio su disco di tutta la ram e spegnimento del pc, e relativo ripristino all’accensione successiva.

16. felipe - 26/02 @ 14:04

@tutti:
Un esempio tipo «accendo il pc la mattina e lo spengo la sera dell’anno dopo» non è chiaramente il target di Speedboot. Mandriva prova come altri a dare una risposta ad una esigenza magari non percepita da tutti, ma reale.

E poi su: evitiamo il «bimbominkia» facile :)

17. Wyrmskull - 26/02 @ 14:07

La mia macchina Win si avvia in meno tempo… Come solito dipende tutto da cosa ci monti su. Senza KDE o Gnome, il resto e’ gia’ un fulmine. Logico che poi vai dall’utente Win che istalla qualunque cosa capiti a tiro e l’avvio s’allunga a cinque minuti.
Il guadagno di 5-10 secondi al boot lo senti solo se accendi e spegni spesso la macchina, e a quel punto non c’e’ niente di meglio di una scheda madre con l’immagine del sistema operativo su rom e via.

18. Stefano (aka M.Catalano) - 26/02 @ 14:10

@MementoMori

io preferisco un sistema che dura il 33% in piu e si avvia con il 33% di tempo in meno.
Se poi è 34% è ancora meglio!!

19. Marco - 26/02 @ 14:45

Sarà una domanda “newbba”…
Come mai ci va così tanto tempo ad avviare un pc?

Non basta restorare lo stato della ram e delle periferiche, salvandolo da qualche parte?
Capisco che parte del sistema vada inizializzato..
E all’avvio si potrebbe scegliere il restore o il boot vero e proprio…
E quello che già fa il “sospendi sessione” (o roba simile… non credo…)?

Non è na trollata… La domanda è “come mai è così lungo il boot?”

20. manang85 - 26/02 @ 15:09

sul mac lo stop avviene tenendo alimentata la ram…quindi ci mette frazioni di secondi per “stopparsi” e avviarsi…
una domanda…
è una questione hw oppure si può realizzare tramite software su qualsiasi hw?
grazie
angelo

21. Irruenza - 26/02 @ 15:19

si, su mac non so come funzioni, ma è una scheggia! (l’equivalente della sospensione)
non fai in tempo ad aprire il coperchio che il monitor è già acceso con il sistema risvegliato…..

22. jk - 26/02 @ 16:32

È decisamente più interessante il progetto Moblin: boot in 5 secondi già raggiunto, c’è nell’Alpha.. Il Koala pare lo adotterà. Fedora 11 cercherà il boot in 20 secondi.

23. Skyline - 26/02 @ 19:20

Il mac lo sospende non lo iberna…
la sospensione salva le cose in ram quindi il PC resta acceso

mentre l’ibernazione salva le cose nell’HD quindi spegne completamente il PC

PS: l’hibernate su arch linux mi funziona il 110% delle volte ;) Mai un problema

24. Matiee - 26/02 @ 20:29

@ Felipe

Forse ho capito male io il senso delle tue parole, ma scusa: perchè mai sarebbe una “mostruosità” una soluzione in stile initNG, dove si riesce ad avere un sistema completamente pronto in tempi inferiori (talvolta) del 50%?
Grazie a initNG, quando lo provai tempo fa, ridussi il boot di SUSE da 70 secondi a circa 40, senza nemmeno sbattermi di ottimizzarlo a manina.

A che mi serve avere un desktop che mi saluta dopo 30 secondi se poi devo aspettare altri 3 minuti a fissarlo senza poter aprire nemmeno il filemanager, come avviene in Windows?

Ubuntu non è mai stata una scheggia nei tempi di avvio, ma mi pare che se la sia sempre cavata piuttosto bene nei confronti di molte delle distribuzioni più diffuse.
Fedora, al contrario, ci ha sempre messo non meno di 110 secondi ad avviarsi sul mio pc.
Ad ogni modo, preferisco una Fedora dopo 2 minuti di boot è operativa al 100%, piuttosto che una Mandriva che fa finta di essere avviata dopo 30 secondi.

Da quando Gael Duval se n’è andato, Mandriva ha preso davvero la piega del prodotto commerciale a basso costo, luccicoso e di infima qualità…

25. lolloso - 27/02 @ 1:07

quoto il commento #2
comunque la mia gentoo va su in 24 secondi contati di cronometro, senza tanti trucchi crucchi e un semplice parallel (fornito by design da openrc)
Fa molto meglio un bel disco veloce con tanta cache che tanti casini inutili, questa cosa però la vedo bene nei netbook.

26. bat - 27/02 @ 17:16

Speedboot come è adesso ha senso se non si ha l’auto login, quindi tempo di inserire nome e password nel gestore degli accessi che i servizi si sono caricati ma il gestore degli accessi si presenta notevolmente prima.
Ad ogni modo Mandriva 2009 ha già tempi di boot nell’ordine dei 30 secondi con autologin, con una installazione che non richiede giorni (così evitiamo di fare confronti con gentoo). Speedboot è agli inizi e Mandriva 2009.1 è in beta ora come ora, cose che probabilmente bisogna considerare.

27. Hack-p - 27/02 @ 17:56

Beh… forse tra qualche “tempo” non ci sarà bisogno di questi sistemi grazie agli SSD… oppure una cosa combinata potrebbe essere micidiale :D. Boot in 3 secondi… forse sto andato troppo avanti con la fantasia O.o?

28. Francesco Frassinelli - 27/02 @ 22:45

Trovo la soluzione di Mandriva una finta soluzione. Non si cerca di rendere l’avvio efficente, ma solo di avviare parallelamente i servizi.
Il famoso video dell’avvio in 5 secondi è stato fatto con un normalissimo sistema sysvinit senza nulla di parallelo. Io possiedo lo stesso portatile che si vede nel video qui sopra: con Moblin alpha (distribuzione di Intel basata su Fedora), il boot dura 7 secondi (da grub a sistema funzionante).
Oggi ho messo Archlinux (sistema di base + gnome/gnome-extra/gdm/alsa/networkmanager/ecc.), e bootchart segna 16 secondi netti (senza nessuna, e dico nessuna, ottimizzazione o configurazione accorta, se non l’autologin). Tenendo conto che, Moblin usa un kernel più recente, con il kernel mode settings (che fa risparmiare un paio di secondi sull’avvio di xorg), e la patch sreadahead, penso che questo risultato con archlinux sia più che accettabile.
Mandriva: “finto” boot veloce -> 25 secondi / Archlinux: boot nomale -> 17 secondi / Moblin -> 7 secondi. Onestamente non mi pare un gran risultato per Mandriva.
Trovo insensata questa mania di avere il desktop sotto il naso, ma di non poterlo usare. Allora possiamo scattare una foto del desktop allo spegnimento del pc, e impostarla come sfondo di caricamento per l’avvio successivo :) Tanto vale no?
Cerchiamo invece di non avviare server mail di default su un normalissimo portatile, di non reinizializzare due volte lo schermo (vedasi kernel – xorg, e kms), e di provare a sfruttare le potenzialità che il software libero ci offre.

Speriamo che Mandriva corregga il tiro ;)

29. killer1987 - 28/02 @ 1:52

@ Matiee

questo lo dici tu, se seguissi lo sviluppo sicuramente saresti di un parere diverso…
questo è un post che ho scritto poco tempo fa:

http://mib.pianetalinux.org/miblight/2009/01/02/nuove-specifiche-di-mandriva-2009-spring/

@ Francesco Frassinelli

esattamente quello che dici tu… questo è un post dove viene spiegato perché si sta cercando questa soluzione, leggilo:

http://blog.crozat.net/2009/02/speedboot-explained.html

@ tutti
news su mandriva (lo so, è pubblicità : ):

http://wiki.mandriva.com/it/2009.1_Sviluppo

ciao a tutti,
Marcello

PS= comunque non dev’essere male neanche arch linux ; )

30. Matiee - 28/02 @ 2:52

@ 29. killer1987

Mandriva, sulla carta, è stata sempre un ottimo prodotto, facile (anche se non proprio semplice), aggiornato e versatile.

Per quanto riguarda le prestazioni, invece, hanno sempre lasciato un po’ a desiderare: uso Mandrake dalla versione 9.1 e ho sempre giustificato la pesantezza del sistema con la grande quantità di software installato di default…. finchè non ho provato SuSE, che di default è sempre stata ancora più infarcita di qualunque inutile chincaglieria, ma nonostante tutto è sempre stata molto più responsiva e performante.

Infine, per quanto riguarda l’affidabilità, i dolori sono cominciati a partire dalla versione 2005LE. Impossibile compilare codice sorgente per causa di conflitti tra le varie versioni di automake installate, tutto che crasha al minimo sospiro, conflitti tra i vari pacchetti rpm segnalati DURANTE l’installazione e non prima, io che mi ritrovo troppo spesso a risolvere a manina i gli errori di configurazione fatti dallo stesso control center… sono arrivato a formattarla periodicamente come si usa fare con Windows: a quel punto ho detto “basta”.

Che vuoi che ti dica…. avrò avuto sfiga io, magari, ma Mandriva è la distribuzione con cui mi sono avvicinato a Linux e che mi ha permesso di apprezzarlo, ma ora decisamente non fa più per me. Peccato, davvero.

31. Francesco Frassinelli - 28/02 @ 15:09

@killer1987
Guardando http://people.mandriva.com/~fcrozat/bootchart/p4/speedboot/bootchart-ext4-speedboot.png pare un normale boot (magari un po’ “sporco”, vedasi init -> rc.sysinit -> prcsys -> S53messagebus -> bash, che mi ricorda un po’ il modprobe di ubuntu sh -> modprobe -> bash -> modprobe :)), dove si avvia prima X e poi alsa e la rete. Magari le mie preoccupazioni sono insensate, ma non vorrei che avviare servizi inerenti la rete (tipo dhclient e avahi) possano influire negativamente su alcuni programmi che potrebbero trovarsi in autologin (per esempio, un pidgin che si connette su bonjour).

32. reia - 28/02 @ 18:04

Questo articolo sulla distribuzione Pardus e il sistema comar mi sembra interessante.
http://www.pardus.org.tr/eng/projects/comar/SpeedingUpLinuxWithPardus.html
Un anno fa non mi aveva entusiasmato, però non so come sia stato implementato
nell’ultimo periodo (ne conosco test comparativi).

33. killer1987 - 6/03 @ 23:03

@ Matiee (30)

probabilmente non sei abbastanza esperto o allora era più difficile, adesso c’è perfino un sito italiano che impacchetta centinaia di software al mese e non mi pare abbiano problemi:

http://mib.pianetalinux.org/miblight/index.php

ciao
Marcello