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Il futuro (di Linux) è Mobile

In News, Opinioni il 26/05 @ 12:44 trackback

Non come la donna… Mobile come netbook, UMPC, smartphone, internet tablet e tutti i dispositivi che hanno già cominciato la rincorsa per prendere il sopravvento sui tradizionali PC come li intendiamo oggi. L’interfaccia molto accattivante nel video in apertura, che sta avendo un bel po’ di successo su YouTube, sarebbe Rosie: il risultato del firmware personalizzato per HTC Hero, il prossimo telefono HTC ovviamente basato su Linux grazie ad Android di Google (e non solo).

I più importanti nomi adottano Linux…

I principali produttori mondiali di tali dispositivi variamente mobili hanno da qualche tempo virato verso l’adozione di Linux e di software libero, ad una velocità inimmaginabile solo pochi anni fa. Non sto qui a nominarveli tutti perché la lista sarebbe lunghetta… Facciamo così: avete un telefonino accanto a voi in questo momento? Chi lo produce ha quasi sicuramente investito una barca di soldi in qualche piano relativo a Linux ;)

Posso sicuramente fare una menzione per i più promettenti. Nokia che ha preso prepotentemente parte allo sviluppo di progetti GNOME e KDE. HTC e Google che stanno già portando Android sui nostri touchscreen, insieme alla Open Handset Alliance. Intel che con una sola mossa ha fatto sbavare milioni di utenti nel mondo annunciando di recente le ultime evoluzioni di Moblin.

…e parlano anche tra di loro!

In effetti al momento c’è davvero tanta carne al fuoro. Ognuno dei grossi nomi coinvolti si è lanciato con l’entusiasmo del pioniere nello sviluppo di soluzioni più o meno aperte, rendendo sempre più complessa la situazione. Fortunatamente non hanno ceduto alla tentazione di replicare l’orgia di possibilità che sono le migliaia di distribuzioni GNU/Linux esistenti e hanno invece cominciato ad allearsi e a cercare la cooperazione.

Per avere un’idea della minima frammentazione basta guardare la lista dei membri della LiMo Foundation e soprattutto quella della Open Handset Alliance dietro ad Android (impressionante). Direi che siamo ben lontani dalla babele di dialetti Linux che molti (io compreso) temevano. Altro esempio: ancora Intel e Nokia. Insieme hanno da poco annunciato il progetto Ofono, nato per fornire strumenti che incoraggino a creare applicazioni legate alla telefonia basata su Linux (grazie elettropedro!).

Il futuro (di Linux) è Mobile

Siamo ancora agli inizi, ma sembra che Linux mobile abbia già una sua identità e soprattutto una potenziale fetta di mercato di tutto rispetto già adesso. Non proprio “al contrario” di Linux sul fantomatico desktop, ma sicuramente in maniera più definita e riconosciuta.

Senza i problemi relativi alla strategia del “funzionare anche maluccio, ma dappertutto”1, questi dispositivi sono già adesso disegnati e sviluppati espressamente per Linux. Hanno molte meno limitazioni imposte riguardo a fondi, brevetti, codec, applicazioni, QA e in genere tutto ciò che è sempre stato così difficile avere nelle nostre distribuzioni.

Per quanto ancora variegato, credo che il mondo Linux mobile possa riassumere ed esprimere tutti i punti forti e nessuno dei punti deboli che caratterizzano l’intero panorama del software libero. Chissà: forse semplicemente la strada per il desktop libero passa anche da telefoni cellulari, ultraportatili, sistemi di navigazione basati sul kernel con più personalità nella storia dell’informatica ;)


Note all'articolo:

  1. Che in ogni caso abbiamo visto essere l’unica perseguibile, visto che non abbiamo sufficiente supporto da parte dei produttori di hardware []

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Commenti »

1. Macs - 26/05 @ 11:52

Ho da una settimana l'Htc Magic con Android… posso solo dire che è fantastico! adesso che sono stati anche sbloccati i permessi di root è veramente open source!

2. elias - 26/05 @ 11:53

bell'articolo! ma che cosa sta succedendo al progetto ubuntu mobile?

3. Riccardo Franco - 26/05 @ 12:31

Linux mobile potrà essere il “cavallo di troia” per far conoscere alla grande maggioranza gli innegabili vantaggi dell'open source!! Da lì il passo a linux su desktop sarà più semplice perchè una volta assaporata la libertà è difficile tornare indietro o almeno spero!!

4. provolone - 26/05 @ 12:57

personalmente ci crederó quando il post sarà “il presente é linux” (e nei fatti realmente diffuso con una cospiqua quota di mercato rispetto alla concorrenza.. :P).
é vero che le premesse sono buone, ma pure gli altri OS non stanno fermi…

5. Stefano F. (tacone) - 26/05 @ 12:59

Argh. Sembra il titolo di un articolo di Punto Informatico.

Sei in cerca di lavoro ? :D

6. tommi - 26/05 @ 13:00

volevo prenderlo anche io ma:

1) i piani di abbonamento vodafone sono da galera..minimo 50 € al mese è uno sproposito
2) tra poche settimane dovrebbe uscire con tim il samsung i7500, con un hardware decisamente migliore del magic e allo stesso prezzo (sui 450€) o magari con un abbonamento più a portata di crisi economica ;)

il mio attuale telefonino dà segni di decadimento..quindi..ho già l'acquolina in bocca!!

7. XYZ - 26/05 @ 13:01

Io non possiedo nessuno smartphone e non mi potrebbe interessare di meno del “futuro” del Mobile (non quello degli oggetti di arredo ma dei telefoni). Quando si e' cominciato a parlare di wireless e di mobile la new economy era appena implosa e tutti cercavano dei pretesti per continuare a vendere un po' di fuffa. Questo post mi sembra abbastanza allineato con la fuffa di allora, anche se sono passati quei 5-6 anni.
In compenso a sentire Felipe il dektop e' “fantomatico”.

8. Giovanni Zuolo - 26/05 @ 13:08

se si trattasse di mettere linux nei tostapane e nelle lavatrici direi “il fine giustifica i mezzi”… ma passare attraverso la realtà mobile significa potenzialmente inserirsi in un settore di mercato immenso e tutto sommato “nobile”… è una grande opportunità per far conoscere e amare il pinguino, abbattendo la consueta diffidenza proprio con l'utilizzo!

9. felipe - 26/05 @ 13:18

Ti sbagli, sono i titoli di Punto Informatico a sembrare i miei :D
E poi manca un ingrediente fondamentale: https://pollycoke.net/2007/11/09/punto-informati... ;)

10. davide - 26/05 @ 13:24

Già: openMoko che fine ha fatto? l'home page è identica da mesi e il progetto appare fermo. Perlomeno così sembra… non lo vuole nessuno?
Avete informazioni migliori?

11. felipe - 26/05 @ 13:30

Lei, signore, sarà assimilato :|

12. Gianluca - 26/05 @ 13:30

sbaglio o l'i7500 non ha il touch?

13. patrick91 - 26/05 @ 13:36

sbagli ;) Ha il touch screen, per fortuna :D

14. Ximiz - 26/05 @ 13:41

Concordo con XYZ: per quanto dal pdv informatico gli smartphone siano sicuramente degli oggetti interessanti gli evidenti limiti ergonomici li rendono dei bei, quanto inutili, giochi.
Io sono spesso in treno e la mia soluzione 'mobile' consiste in un cellulare da 30 euro senza fotocamera, suonerie polifoniche, ecc.. ed un toshiba portege' del 2000 che pesa 1,4 Kg e con (udite udite) una vera tastiera ed uno schermo 800×600 il tutto dotato di modem HDSPA usb e gestito da una bella e minimale Debian + blackbox.
Quando non lavoro porto con me pochi grammi di ferraglia ben poco delicata; quando lavoro il peso e' un po' di piu', ma comunque ho con me il mio zainetto. Insomma ho sempre con me esattamente quanto mi serve, senza tanti compromessi.

15. Fulvio Ma Anche Borzo - 26/05 @ 13:46

tutto questo ben di dio basato su android in opposizione a open moko che pare aver fallito miseramente nella sua idea di portare un telefono all'avanguardia e open source alle masse.

16. Sergej - 26/05 @ 13:47

Sinceramente sono un po' d'accordo con la sostanza di questo commento.
E' vero che i dispositivi “mobili”, collegabili a internet, sono sempre più diffusi e a prezzi a volte accessibili (sottolineo “a volte”).
Il problema è a monte: è necessaria tutta questa tecnologia-internet portatile? Forse è vero che si sta un po' cavalcando l'onda del wireless e che il mercato sta (come sempre?) dettando le esigenze, piuttosto che “assecondarle”..

Mah, staremo a vedere.
Io rimango sempre dell'idea che questi strumenti possono avere senso nel lavoro: chi è in giro e ha bisogno di essere raggiungibile.
Per il resto, forse sarebbe auspicabile che le persone normali non si portino dietro facebook, msn, o chi per loro ovunque. Sarà veramente una conquista? Non so..

17. geckobass - 26/05 @ 14:04

Openmoko purtroppo ha fallito, per carità l' HW e l'idea sono molto buone, sta di fatto che si fa sentire la mancanza di un BIG dietro che coordini tutto il progetto e investa in modo adeguato (vedi ad esempio Nokia con la sua piattaforma maemo che invece ha fatto + passi avanti) Speriamo che con il progetto ofono si riesca a portare un po di coerenza e soprattutto a dotare linux di backend telefonico. Poi, per quel che riguarda il fenomeno di massa, concordo sull'evitare di portarsi dietro msn et similia, ritornando all'unica utilità di un smartphone in ambito lavorativo. (Cosa che ad esempio iphone non fa)

18. anonimo - 26/05 @ 14:51

Pensare che a me il telefono cellulare serve esclusivamente per fare qualche telefonata.

Del “mobile” interessa pochissimo, temo che invece che ricadute positive sul desktop, il futuro “mobile” di linux ne sottragga risorse, visto la ben maggiore ricaduta economica del mobile rispetto alla oramai “cenerentola sfigata” che è il desktop.

Sigh!

19. MrBistefani - 26/05 @ 15:15

Se il futuro di Linux è nel Mobile,
io sono Babbo Natale

20. bLax - 26/05 @ 15:15

allora: forse non ti sei ancora reso conto che se tutti avessimo msn/gtalk/skype/quelloche preferisci forse non spenderemmo piu un botto per gli sms??? e magari inizano a fare le flat pure in italia? sarebbe un gran vantaggio poter comunicare indistintamente con un tastierino virtuale su un pincionetto o con la tastiera del pc…
chiaro che avrebbero senso solo nel lavoro e che sono bisogni indotti, però la realtà è questa: tutti dal manager superindaffarato alla portinaia che-non-fa-una-bega-oppure-si hanno un cellulare, che nelle sue evoluzioni piu spinte(cioe una trasformazione in un quasi pc mobile) sembra proprio che linux stia gettando fondamenta per giocare in casa….
le grandi aziende finalmente sembrano capire l'importanza strategica dell'opensource invece che barricarsi dietro n-mila brevetti per ogni singola stronzata, questo è importante per noi linuxiani, un giorno potrebbe tornarci tutto indietro con gli interessi: guarda solo android, vogliono portarlo pure sui netbook! da li il passo potrebbe essere piu breve per linux nell'obbiettivo di ritagliarsi una fetta consistente del mercato desktop!

chiaro, tutte queste sono congetture e speranze, potrebbe anche solo essere una “moda” tra le aziende, ma io sono passato a Linux anche per questo…

e come gia detto in altri post riguardo linux si/linux no, io sostengo che solo tramite le grosse aziende si potrà raggiungere un obbiettivo veramente impensabile ora come ora (sfondare il c*lo a M$ harharhar), perche le carte ci sono, è il giro di mano che è sempre brato da qualcuno….

21. bLax - 26/05 @ 15:25

tutto questo ti fa onore (nel senso che non sei caduto nel vortice del consumismo)….però la realtà (nei groassi numeri) è che in giro è pieno di bimbominkia con l'iphone (che ricordiamo dagli ultimi sondaggi, supera linux negli accessi internet!!!) e/o dispostivi similari….bene, per le aziende tu sei un caso raro e da eliminare pure, perche non contribuisci alla causa dei consumi, che fanno girare l'economia (e non solo quella)
detto questo, fai benissimo a girare armato di quei device, ma sei/siamo una minoranza inesistente nelle statistiche…..

22. felipe - 26/05 @ 15:35

Ne approfitto allora: sotto il mio albero andrà bene una qualsiasi Adriana Lima. Dentro un'enorme torta ai mirtilli. Mi raccomando: free e open :D

Just in case…

23. NEXO - 26/05 @ 15:38

ma solo io sono preoccupato del fatto che se si fanno 10'000 progetti e piattaforme mobili finiamo come nel mercato desktop, senza standard e con 10'000 applicativi con problemi? non è meglio unire le forze e farne uno serio? il telefoninux è morto prima di compiere i primi passi, fortunatamente android parte più stabilmente e prepotentemente ma se ogni produttore se ne fa uno saremo punto e a capo

24. Sergej - 26/05 @ 15:39

Io non ho parlato di linux, se noti.
Sarei ben felice se la diffusione delle piattaforme “mobili” possa servire alla diffusione di linux, della sua filosofia, etc.
Il mio era un discorso riguardante questo tipo di tecnologie, con o senza linux.
Avere tutti msn/gtalk/skype sempre a disposizione vuole dire essere sempre connessi a internet, con tutto quello che ne consegue (privacy, e compagnia cantante).
Forse sono un po' “indietro” su queste cose, ma ho l'impressione che si stia spingendo un po' troppo su queste cose.
Mi chiedo se sia “utile”, ai fini sociali, non a quelli lavorativi, essere sempre connesso col proprio IM preferito, per essere sempre reperibili. Non so.
Mi pare che si tenda già troppo alla virtualizzazione dei rapporti umani. Un po' è anche normale, ma mi piacerebbe che non si vada troppo oltre..

25. /V - 26/05 @ 15:45

I limiti ergonomici degli smartphone sono in realtá bella mente superati. Oramai ogni qual volta parto in viaggio porto con me solo il mio Nokia E71 con Opera Mini e i software di Google per posta e mappe, e riesco a eseguire esattamente gli stessi task che eseguirei su di un pc in un giorno qualunque, incluso leggere pollycoike e commentare.

Con l'aggiunta che posso farlo in mobilitá anceh solo al tavolino di un bar.

E sto parlando di un cellulare che non monta uno degli ultimi sistemi operativi.

Il vero limite finora resta secondo me l'ottusitá degli operatori che si ostinano in tutto il mondo a fare dei contratti da salasso per il 3G e cercano in ogni modo di castrare e frazionare le connessioni. Per fortuna siamo sulals via della redenzione. Il business model dell'iPhone (i.e. “mentecatto di un operatore se vuoi vendere il mio telefono lo fai SOLO con una flat dati”) ha giá lanciato un forte messaggio che senza flat dati non c'é piú sviluppo della telefonia.

In Francia Bouygues ha lanciato lunedí un offerta che con 44 euro al mese include ADSL 20 Mb, telefonate gratis illimitate ai fissi del mondo (sfrutta VoIP), 90canali TV, 2 ore di telefonate da cellulare, SMS/MMS illimitati e 3G illimitato. Sono fiducioso che a breve molti in europa seguiranno l'esempio, e allora si potrá davvero assistere all'esplosione dei servizi.

26. alexinfurs - 26/05 @ 16:13

Piuttosto cambierei il titolo in…
Il futuro (mobile) è Linux!

27. OT - 26/05 @ 16:18

Il più corretto è

Il futuro (di Linux) è mob…lin

28. bLax - 26/05 @ 16:43

mah non saprei dirti se questo è un bene o un male….io per quel che mi riguarda uso molto msn/gtalk/skype per organizzarmi con gli amici o per (tele)lavoro..non è che se passo un ora a chattare con un amico faccio a meno di uscire….poi il muro della reperibilità mi sembra gia crollato dalla massificazione dei cellulari….non è che se sei su gtalk sei per forza reperibile…
non capisco tutta questa diffidenza nell'integrazione di piu tecnologie….dipende poi come le usi penso….
per dire…io agli sms/IM rispondo quiando ho voglia…servono a quello, sono messaggi, non dialoghi, mia sorella se non risponde subito sclera…siamo persone che usano e intendono le tecnoligie in maniera molto diversa….

29. bLax - 26/05 @ 16:51

scausa, non ho specificato….che poi gtalk,msn e altri non siano adeguati per la privacy è un altra questione… :)
se pensi che gli IM siano una tortura, potresti mettere di defoult “assente”….se qualcuno ha urgenza ti lascia un messaggio, o meglio ancora, Chiama…
d'altronde siamo esseri molto sociali, p.es. facebook è un megacontenitore di spetteguless…eppure è la piattaforma piu conosciuta..se non ti garba non ti iscrivi( io non faccio parte di feisbuc)

30. Paranoid Android - 26/05 @ 17:27

Onestamente condivido i commenti di chi ha manifestato una certa diffidenza nei confronti della diffusione di tutta questa tecnologia… da quando, circa un anno fa, ho smesso di usare il computer per fare solo quelle due o tre stupidaggini e in me è cresciuta un pò di passione informatica, i miei rapporti umani ne hanno abbastanza risentito… beh, a dire il vero, nel mio caso, hanno contribuito anche altri fattori personali…
Comunque resta il fatto che la questione, più esistenziale che informatica, non può essere liquidata in breve e in questo modo: come altri hanno osservato, infatti, esistono anche dei risvolti “socialmente positivi” per quello che concerne la diffusione della tecnologia…
Per chi avesse intenzione di approfondire la questione segnalo questo interessante libro scaricabile gratuitamente in formato pdf: http://www.lefweb.it/download/3/alienazione_dei...

31. davide - 26/05 @ 18:24

Se, come dice Felipe, l'idea è il coordinamento o quantomeno il dialogo,è mi sembra difficile che si vada verso un universo simile a quello dei desktop.

Condivido invece i commenti al mio precedente su openMoko; pensandoci, infatti, il motivo per cui openMoko sta fallendo è forse che non c'è nessuna impresa telefonica che voglia integrarlo nel proprio sistema: il costo rimane identico e molto alto, e non c'è l'attrattiva di spendere meno, ma facendo un contratto.

Condivido anche l'idea generale che mi sembra esprima Felipe:
- ben vengano investimenti che conciliino le possibilità infinite dell'open source con le opportunità dello standard comune minimo per tutti;
- ben vengano investimenti super-succulenti che permettano a chi lavora in questo ambiente di guadagnarsi una vita più dignitosa continuando a fare ciò che fanno (Felipe, eri tu che avevi segnalato il messaggio disperato di un programmatore, che riceve per il mantenimento del suo pacchetto “ben” 25.000 USD ogni due anni?). A questo riguardo, non credo che il desktop diventerà una “cenerentola sfigata”; penso che invece tutto ciò permetterà una maggiore e piena integrazione tra i due mondi, con trapasso di risorse dall'uno (ricchissimo) all'altro (oggettivamente ora un po' sfigato).
Aggiungo che un po' di autocoscienza della nostra comunità (di cui sono mero spettatore: faccio l'avvocato, mica l'informatico!) e l'autocritica sul concetto “open source fine a se stesso”.

32. danix - 26/05 @ 19:45

Io penso che ormai ci sia una ridondanza di supporti… Netbok, notebook telefonini che fanno quello che fà un pc…. Insomma… Io non ci capisco più nulla…
Ok mi compro un netbook che il nome rende già chiarissimo quale sia il concreto utilizzo, ovvero quello di navigare su internet, guardare 2 siti chattare e cose simili…Poi mi guardo in tasca e mi ritrovo uno degli ultimi telefonini in commercio che mi permette di fare le stesse cose…
Poi nel frattempo torno a casa e li oltre al pc desktop mi trovo anche il notebook, così posso camminare per casa e continuare a navigare, ma in tasca ho sempre il telefonino, quindi uso quello… Cioè che ci devo fare io co tutta sta robba?

(ovviamente io non possiedo tutte queste periferiche ho solo un desktop e un notebook e anche datati)

La volete sapere la mia idea? i netbook scompariranno, il motivo è semplice, mi conviene di più tirare fuori dallo zaino un netbook e accenderlo per navigare, oppure tirare fuori dalla tasca il telefonino che è già acceso e navigare???e poi il telefonino lo tengo in una mano il netbook no. Il fatto è semplice devo lavorare e mi serve il pc, un bel NOTEBOOK fà il caso mio (anche perchè il netbook è troppo piccolo per passarci ore di lavoro), non devo lavore ma volgio essere sempre connesso il telefonino fà il caso mio, leggero mobile e lo posso tenere nel palmo della mano.

Per quanto riguarda linux forse io sono un pò utopico, ma vedo molte aziende che spingono verso quel settore, sempre più case rilasciano driver o specifiche per le proprie periferiche per poter essere usate su linux. L'unica delusione grossa che ho è da Nokia, che da molto investe in linux ma ancora non ci regala una versione del suo “Nokia Pc Suite” per noi utenti nokia amanti del pinguino.

33. Ximiz - 27/05 @ 16:09

E' vero che siamo parte di una minoranza, ma forse il successo dei netbook a livello mondiale ha dimostrato che una parte dei consumatori si era resa conto che i portatili ipertrofici (e costosi) non sempre sono la risposta alle loro esigenze.
Sicuramente il mercato dei netbook ha dato delle ottime opportunita' ai consumatori piu' attenti e ha disturbato parecchio gli schemi commerciali dei produttori, tant'e' che questi stanno cercando di snaturarlo aggingendo sempre piu' feature ai netbook (ed aumentandone i prezzi di conseguenza).
Per quanto riguarda chi ritiene che gli smartphone possano essere ergonomici ritengo che al di sotto dei 10, 11 pollici di diagonale l'ergonomia sia molto compromessa (senza parlare della scomodita' delle microtastiere per il normale utilizzo).

34. Stefano Pompa (STeLE) - 28/05 @ 22:02

Sono decisamente daccordo (vedi Blax e /V) sul fatto che fin'ora quello della non tariffa flat è un limite grosso. Il più grosso. Sono sicuro che sarà superato.

Pensiamo ad esempio ad un controllo ogni tot della presenza di messaggi in un account IM o i collegamenti voce e video tramite skype o i mille che verranno. Il superamento del telefono, degli sms, di radio, tv (http://www.rai.tv). Tutto su internet l'unico enorme canale e medium con accssi multipli tramite pc, notebook, netbook. smartphone… Una convergenza di media potente.

E Linux gioca la sua parte che non può che aumentare, visto che partiamo da 0 sul mobile e dall'1 sul meno mobile e fisso! Non condivido in questo momento lo sconforto pessimistico che mi sembra di avvertire dagli ultimi articoli di Felipe (ma anche quelli più vecchi cfr. 'Ma sono solo io o…'), non ultima la scelta di questo titolo (vedi alexinfurs). Sono daccordo con lui che una grande parte la giocherà il mobile in questa crescita.

35. Antinebbia - 4/03/10 @ 16:58

Tiscali ha gia’ cominciato ad offrire una flat a 5 euro al mese, per ora purtroppo limitata sul web a Facebook e Twitter, per chi usa le frequenze wifi: si chiama WiPhone. Il problema e’ che, nonostante sia gia’ da un po’ che sono state assegnate le licenze per il WiMax italiano, finora tutto tace su questo fronte, mentre all’estero pare che la copertura WiMax sia gia’ una realta’.
A lungo termine credo che netbook e cellulare saranno una cosa sola, si potra’ lasciarli accesi in stand-by e connessi su Skype in attesa di chiamate Voip o e-mails che rimpiazzeranno definitivamente telefonate ed SMS. Naturalmente con in piu’ tutto cio’ che puo’ fare un pc connesso ad Internet.
Come piattaforma la scelta di Linux e’ dettata proprio dalla compatibilita’, infatti se non ci sono codici proprietari chiusi, si puo’ potenzialmente far girare qualsiasi applicazione su qualsiasi hardware, basta investire abbastanza tempo e fatica nel porting.