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Soluzione definitiva per il marketing di Linux…

In Opinioni il 6/06 @ 22:18 trackback

ideaNel suo kilometrico articolo, Aaron “tenetevi forte” Seigo1 analizza il mancato decollo di Linux come conseguenza della mancanza di branding adeguato. Di certo per semplificare la nostra lettura, ha voluto omettere spunti come la mancanza di un sistema unico per creare, distribuire, installare e gestire applicazioni, o riferimenti univoci e solidi per toolkit grafici, framework multimediali e perfino la struttura stessa del filesystem. Tutto questo non ci  interessa perché la soluzione è: disegnare tanti bei sfondi2 per il desktop…

Beh, mettiamola così: anche senza branding continueremo ad amare Linux perché con la sua crescita entropica rispecchia tutte le nostre umane potenzialità, debolezze, contraddizioni… e anche qualche castroneria3 :)


Note all'articolo:

  1. Ma Nuno “obfuscated english” Pinheiro non si affrunta (sicilianismo) a rivendicare la paternità dell’idea []
  2. Come li chiamate: sfondi, wallpaper, rivestimenti… avete capito bene: avete avuto la soluzione sotto gli occhi per tutto questo tempo []
  3. PS: con sincera, divertita e affettuosa stima []

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Commenti »

1. [email protected] - 6/06 @ 21:34

Ma pensa te :°D
Non ne sentivo una così da un bel po' di tempo.
Allora Ubuntu che ti manda i CD a casa? Dovrebbe già essere il sistema di punta… >_>

2. eldolinux - 6/06 @ 22:30

hahahahaha come rosica chi tra vie mezze dirette ed inderette lancia frecciate anti Gnu/Linux
io cio Linux Mint da un anno ed non mi sono capitate noie..faccio tutto quello che si puo fare audio – video con il pc alla stessa maniera de micrososoftwinzozziani e anche meglio hohohohhohohoh finche ci sara chi “ci campa con il pattume Micro..Win” alla voglia di rovesciare kakka su tutto cio che sforna il mondo Gnu/Linux meditare

3. thecursedfly - 6/06 @ 22:49

Ora, a parte la semplificazione ironica del post di Felipe, una buona idea dietro c'é… se non ho capito male, quel che intende Aaron Seigo é di creare uno sfondo condiviso tra le varie distribuzioni linux, che possa servire come identificazione del brand “distro linux” quando un qualsiasi media fa una recensione/mostra linux.
In effetti, se ci pensate, chiunque conosce lo sfondo di default di windows e quello di osx leopard… ;-)

Detto questo, l'idea riguarda un dettaglio… In realtà linux ha molti altri problemi di eterogeneità sospinta da correggere/uniformare (almeno un po'..)…
Comunque potrebbe essere una buona idea, tra le molte altre necessarie. E la creazione di tale brand, se mai avvenisse, spero venga presa in mano da un organismo come la Linux Foundation, e che porti avanti il marchio Linux (caratteristica universale), anziché una delle distro o DE.

4. Framp - 6/06 @ 23:00

se ho interpretato correttamente il tuo messaggio..

seigo non è affatto anti gnu/linux..
sta solo dicendo che, per fare in modo che chiunque vedendo un desktop kde capisca che cos'è, c'è bisogno di una certa unità visiva – unità che non è presente a causa dei numerosi distributori e degli altrettanti loghi
per questo vuole mettere a disposizione dei distributori degli strumenti per modificare gli elementi grafici di kde in maniera semplice – aggiungendo il logo della distribuzione per esempio – e andando a creare di fatto l'unità visiva generale, accontentando i distributori sboroni che vogliono il loro logo in bella vista :P

5. [email protected] - 6/06 @ 23:03

Linux Foundation, a parte le pubblicità we are linux, sta ammazzando Linux.

6. Aldo "xoen" Giambelluca - 6/06 @ 23:08

Beh forse l'idea dello sfondo come soluzione al problema è un po' semplicistica ma in effetti la mancanza di unione confonde e spaventa i nuovi utenti.

Secondo me si dovrebbe cominciare dai “bollini” per i dispositivi che funzionano su GNU/Linux, questo sarebbe molto più importante, cioè la gente vedrebbe che la roba funziona su GNU/Linux e allo stesso tempo ne “sentirebbe parlare”. IMHO.

7. Aldo "xoen" Giambelluca - 6/06 @ 23:08

Perchè lo sta ammazzando secondo te?

8. unonessunocentomila - 6/06 @ 23:10

Il Pr0bl3m4 è che la diffusione di linux NoN è un Pr0bl3m4..
…0,1% 0.4% 1% 90%…e chi se ne frega…
non è mai stato un Pr0bl3m4 cosi grosso come sembra apparire oggi…
e basta con queste futili percentuali Pr0bl3m4tiche da azionisti incalliti…
linux, l'open source, i sette nani, pulcinella, e tutto il movimento nascono con concetti di base differenti…e meno male…
che fortuna che i pinguini non decollano…
i Pr0bl3m1 sono altri

9. [email protected] - 6/06 @ 23:14

C'è bisogno di una Linux Foundation forte che ponga delle linee guida, degli standard da seguire. Le aziende non si fidano degli standard de facto, vogliono degli standard certificati e controfirmati su carta.

10. kinto - 7/06 @ 0:04

Sarcasmo terribile da parte tua Felipe. Sarcasmo molto poco onesto e rosicone verso uno che non ti va più a genio. Perchè non puoi criticare senza irridere una volta che togli dal piedistallo qualcono o qualcosa? O meglio, perché non sorpassi questa modalità di infatuamenti passeggeri e continui?
In ogni caso aseigo non voleva offrire una soluzione per il successo di linux in toto, ma una idea di branding di kde che aiuti a rinforzarne il marketing dandone un'aspetto più omogeneo tra tutte le distro che lo supportano. Questo è per togliere importanza al branding della distro e spostare l'attenzione su kde. Il che secondo me è sacrosanto. E' un passo ridicolamente piccolo ma insieme ad altre cose come packagekit può aiutare ad accomunare l'esperienza tra distro diverse.

11. Frenzo - 7/06 @ 0:26

Io credo invcece che gli standard firmati contino poco, guardate open document… Lo standard de facto è invece word…

12. Alessandro T - 7/06 @ 1:22

Totalmente d'accordo: se la pubblicità è l'anima del commercio, una cosa del genere sarebbe l'anima della pubblicità! Ve l'immaginate il bollino “GNU/Linux compatible” che campeggia accanto a quello di Vista?? Sarebbe una svolta epocale… il problema è che manca l'incentivo a metterlo da parte dei produttori hardware; si affrettano a segnalare la compatibilità con l'ultima versione di Windows uscita per non perdere nemmeno un cliente e lasciano passare in secondo piano pure quella con il Mac, che è usato da un computer su cento in circolazione.

Secondo me ci vorrebbe un progetto di ampio respiro, magari sfruttando il Linux Driver Project: del tipo, noi vi sviluppiamo il driver gratuitamente, ma voi in cambio vi impegnate a segnalare la compatibilità con GNU/Linux, in modo *efficace* e non sul retro della scatola!
Utopia??? Chissà…

13. Alberto - 7/06 @ 2:11

quoto in toto l'ottimo commento di Kinto!

14. diggita.it - 7/06 @ 14:32

Soluzione definitiva per il marketing di Linux……

Nel suo kilometrico articolo, Aaron “tenetevi forte” Seigo1 analizza il mancato decollo di Linux come conseguenza della mancanza di branding adeguato. Di certo per semplificare la nostra lettura, ha voluto omettere spunti come la mancanza di un sis…

15. evacchi - 7/06 @ 8:06

lol, una volta tanto siamo d'accordo feli' :)

16. lukas - 7/06 @ 8:32

Il branding e' importante, ha ragione Seigo.. felipe e' un comunista falso e tendenzioso, secondo me mangia anche i bambini ; )

17. andre2000 - 7/06 @ 9:26

Beh effettivamente “la sua crescita entropica rispecchia tutte le nostre umane potenzialità, debolezze, contraddizioni… e anche qualche castroneria” e come gli esseri umani dovrebbe sempre cercare di migliorarsi col passare del tempo. Evviva le interfacce e gli sfondi Strafighi!!

18. [email protected] - 7/06 @ 9:52

Standard de facto usato da miliardi di persone, ovviamente prende piede e si impone.
Ma nel mondo Linux la cosa è ben diversa: lo standard de facto ormai è il deb, quando lo standard firmato è rpm.
Ci vorrebbe una distro presa a modello; poi ognuno può fare come vuole, ovviamente, ma i produttori possono avere la certezza che quello è lo standard, che delle regole non saranno trasgredite…
Insomma, bisogna portare un po' di stabilità in questa maretta :D

19. bLax - 7/06 @ 10:29

guarda che ho gia notato questa cosa in parecchi prodotti….un simpatico pinguino a fianco al logo mac/win…..poi tra le caratteristiche c'è scritto “compatibile con linux kernel 2.6eccecc….
questo però per dispostitvi che “hai voglia che” non funzionino con linux (es, un mouse usb semplice, un cavo usb, una scheda di rete ethernet, una penna usb) insomma, roba che funziona gia benissimo, invece inesistente nei prodotti piu danarosi, dove vorresti piu conferme prima di spendere un cifro….chessò una scheda video…, una periferica di aquisizione audio, una scheda wifi ecc ecc

tornando IT….puo servire a qualcosa, ma diciamo pure poco o niente…..i desktop sono l'unica cosa che gli utenti anche niubbi totali sanno fare….

20. Framp - 7/06 @ 10:30

Non sarebbe giusto imporre a tutti una tecnologia.

Semmai puoi creare una distribuzione che segua gli “standard” e cercare di farla diventare la più usata.

Di certo non puoi costringere una arch linux o una debian o una gentoo a usare gli rpm

21. Framp - 7/06 @ 10:31

ah scusa, rileggendo il tuo messaggio l'ho capito meglio ^^

sorry ^^

22. [email protected] - 7/06 @ 10:31

NP ;)

23. Jeezuz - 7/06 @ 10:37

beh, vedere che i nostri concetti base fanno presa solo sull'1% degli utilizzatori di un pc…. un pò mi rattrista e getta un ombra un pò di merda su tutto il futuro dell'umanità…

forse anche proprio perche questo tipo di mentalità che applichiamo ai pc non la portiamo fuori nella vita reale che le cose vanno un po a rotoli…non pensi? intendo dire che i valori su cui si basa gnu/linux sono i piu distanti possibili dall'egoismo, che invece sembra imperversare forte e chiaro in altri ambiti…….

24. felipe - 7/06 @ 10:51

Sarcasmo terribile… ok. Poco onesto e rosicone assolutamente no! Soprattutto non è vero che Seigo non mi va più a genio, semplicemente ci sono cose che condivido e cose che non condivido!

PS: quando non avrò più infatuamenti passeggeri e continui, sarò morto ;)

25. fastidio - 7/06 @ 11:45

Beh, diciamo che ultimamente leggere un post in cui accenni a qualcosa di buono, fatto o pensato da Seigo è, per usare un eufemismo, un tantino difficile.
E' palese che il Seigo non ti vada a genio.

26. gp - 7/06 @ 11:50

Bisogna però dire una cosa…leggendo Seigo e pure Nuno Pinheiro il wallpaper è solo il primo passo per dare il via a questa sperimentazione…il wallpaper è solo la via più semplice e meno dolorosa per vedere se questo concetto può funzionare o meno e quindi in futuro dimostrare che si può ragionare in termini più ampi.

Il wallpaper è la cosa più semplice da sperimentare in comune tra KDE e artisti-delle-distro ma nello stesso tempo è quello che da il primo impatto visivo all'utente.

Il loro concetto è quello di centralizzare il brand…in buona sostanza loro mettono, in questa situazione, a disposizione i propri artisti e le proprie infrastruttura per creare dei brand, si personalizzati per le distro ma il linea con le idee e concetti di KDE. O comunque se qualcosa deve essere cambiata deve essere fatta in sincronia ed uniformemente per dare un'idea, pur nella diversità, di unificità (termine orribile ma sono reduce da una nottatacci :D ).

Infatti invitano artisti delle varie distro ma anche artisti indipendenti che vogliono esporre le proprie idee di mettersi in contatto col team di KDE per creare dei brand, si personalizzati ma uniformi, seguendo, per così dire una filosofia unificata.

Seigo non vuole proporre una soluzione definitiva ai problemi di Linux, che ovviamente sa che non sono solo questi, ma porre rimedio almeno ad uno dei problemi che se avendo successo è più facile estenderlo come concetto anche in altri ambiti.

Se pensiamo che Seigo ha espresso questa opinione come soluzione unica e definitiva sicuramente bisognerebbe considerarlo un individuo abbastanza superficiale ma se invece inquadriamo, come giusto che sia, la sua opinione come un concetto un pò più ampio e come un primo passo indolore per provare a dimostrare la forza di unificare le forze verso delle linee guide unificate e certe per tutti, beh, è tutto un altro pensiero…

L'ambiziosità di KDE passa anche in questo, cioè, riuscire ad essere il centro focale di un intero progetto comune…

poi magari non ci riusciranno ma io non ci vedo nulla di male o superficiale…

giuseppe

27. gp - 7/06 @ 11:55

…dimenticavo che a supportare quanto detto sopra c'è da notare che in questo senso stanno crescendo progetti come kpolicykit e kpackagekit il cui intento è appunto portare uniformità…
ripeto, se analizzato con giusta cognizione di causa non è per niente aleatorio quanto detto da Seigo…

giuseppe

28. Santiago - 7/06 @ 12:18

“la sua crescita entropica”
mi è piaciuta questa ;)

29. Mattia val - 7/06 @ 12:36

Non so bene quanto lui faccia da padre/padrone in quello che fa, e da li posso capire le tue posizioni…
Un po di acido pero' si nota da tempo, questo lo ho visto anche io

Concordo anche io con Kinto, e' un idea piccola e semplice, ma che male non fa…

In ogni caso,altre volte (leggi il cashCOSO) mi son trovato perfettamente daccordo con te!

30. felipe - 7/06 @ 13:19

Uhm… coincidenze?

Magari è anche vero che inconsciamente non mi vada a genio, me lo state facendo notare voi, ma in realtà secondo me la cosa è più semplice: non ne infila più una giusta ^^

Se domani dicesse qualcosa di condivisibile sarei come sempre il primo a supportarla! E questo vale per tutte le “capocce” che seguo ;)

31. felipe - 7/06 @ 13:19

;)

32. felipe - 7/06 @ 13:28

@gp e tutti:
Io ho voluto espressamente e ostentatamente liquidare la cosa in leggerezza, ma a parte gli scherzi:

* KDE non è Linux (stesso dicasi per GNOME)
* Le distribuzioni non sono Linux
* Linux non è il Software Libero, solo un kernel
* GNU non è UNIX (ok non c'entra ma non potevo non scriverlo ^^)
* Music is the best (cit. un genio)

Mi dite come si fa a creare un brand con questi non-elementi? :)

33. gp - 7/06 @ 14:23

ok…ci sto…ma allora per favore non veniamo più a dire che ci sono troppe distro, poca uniformità, etc etc… che forse la famosa non uniformità (che poi non è proprio così) del mondo GNULinux ora viene riscoperta come la vera salvezza?

Oppure si parla di botte piena e moglie ubriaca?

Detto questo, non credo che Seigo si sia riferito ad unificare Linux o le distro ma creare un brand KDE…o meglio uno stile KDE cui seguire in modo da avere un brand unico per quanto riguarda le linee guide, sviluppato ed evoluto in collaborazione tra KDE e distro (o artisti volitivi), ma nello stesso tempo diverso per ogni distribuzione.

Non vuole unificare le distribuzione, il software libero e non vuole far diventare KDE Linux ma vuole semplicemente creare un brand per il proprio software per far si che venga sempre più indirizzato secondo quali sono le linee e le idee di KDE 4.

Dopotutto quanti di noi si lamentano di cattive e troppe libere implementazioni di KDE (ma anche GNOME) in varie distribuzioni? Che poi non funzionano e magari mettono in cattiva luce il Desktop Manager in uso? Beh, credo si voglia incominciare a limitare o comunque controllare ciò.

Personalmente, nulla di male…

Poi KDE può pure non piacere ma è un altro discorso.

giuseppe

34. jk - 7/06 @ 15:38

il discorso sul branding è un ragionamento giusto, vero, più efficace del prodotto in sé, e le “grandi marche” lo sanno bene (in linux: openSUSE). ma questi discorsi sull'emozionalità del marchio sono di psicologia del marketing, non credo appropriati per il mondo FLOSS.
In un mondo che è il regno dello sharing, e sì, di sana anarchia, delle possibilità, della customizzazione totale, in una parola, della DIVERSITÀ,' l'omogeneizzazione è un processo che non riguarda l'estetica, ma l'UGUAGLIANZA nel poter disporre di tutte le risorse citate qui sopra in modo s e m p l i c e.
OK wallpapers con il marchio della distro di default; verrà cambiato dall'utente 10 minuti dopo.
Linux per riconoscerlo devi conoscerlo, e presto tutti o quasi ne avranno esperienza. Dovranno averne una nel settore mobile, ovvero quello oggi più importante: Netbook e MID a 200-300$.
Guida
Come riconoscere Linux a prima vista?
Se non è Winzozz, se non è un Mac, allora è Linux. :)
Comunque, basta chiedere invece di solo curiosare cos'hanno gli altri che tu non hai. :)

35. provolone - 7/06 @ 16:35

Un altro problema (ok, marginale :P) di Linux é che quell'1% di gente (-> Caio) che lo usa ostenta a rompere le OOo con:
Tizio: “sai, ho installato Linux”
Caio: “Linux é solo un kernel, semmai hai installato una distribuzione GNU/Linux”
quando per il restante 99% (-> Tizio) GNU/Linux É Linux. (poi, gli avvocati e i “nerd” sapranno pure che cosa sono GNU e cosa Linux tecnicamente)
Manco si sanno dare dei nomi semplici ai marchi e ai programmi, e poi il problema diventa lo sfondo…

36. /V - 8/06 @ 0:09

Seeeeecondo me

mentre tutti si scervellano con sti bei discorsoni da accademia

zitti zitti Canonical (e volendo anche RedHat e perché no Novel) si fanno i fatti loro e tirano per la loro strada battendosene bellamente la poia di queste disanime.

Dopodiché la comunitá si sveglierá un giorno e scoprirá che toh! la gente (quella che mentre voi discorrete sta girando il brodo per intenderci) oramai chiama Ubuntu semplicemente Linux e Novell Enterprise Linux.

E che a loro ben poco frega delle disanime sulla nomenclatura, sul problema del package management, sull'anteposizione di Gnu e sulla diatriba Gnome/KDE.

Dopodiché quando Ubuntu (o moblin o fedora) saranno presenti su ogni netbook/nettop/mediacenter/portatile economico e verranno identificati come “LINUX” da commessi e acquirenti, voglio proprio sentirmi i discorsi della vecchia guardia che protesta perché cosí si ammazza l'ecosistema di quelle 432 piccole ma capacissime distro da 20 utenti l'una.

37. /V - 8/06 @ 0:12

(sta riflessione mi derivava dal fatto che oggi sono orgoglioso di annunciare di aver convertito mio cugino a Ubuntu. É bastata una chiavetta con la live sopra, un router adsl da 30 euro al posto della patacca usb con cui si collegava prima, e mostrargli che anche da lí riusciva a raccattare figa da facebook.

E soprattutto non gli ho MAI menzionato che, si, in realtá quello non é linux, ma Ubuntu, con gnome sopra che é un desktop manager, ma forse vuoi provare KDE4 che é piú presonalizzabile e poi occhio ad antepoprre GNU che insomma ma vuoi i codec lo sai che non sono open source spe che ti spiego cos'é l'opensource e perché noi siamo persone meglio.)