A Catania una conferenza sul Web Semantico (Web 3.0) + mia digressione sul Desktop Semantico
In News e altre Sciccherie, Risponde pollycoke :) il 30/09/08 @ 11:11 , trackbackMario Testa (grazie!) mi scrive:
“Non ho ancora ben capito cosa vuol dire “web semantico” “desktop semantico”, etc. ma ho notato che nel tuo blog il semantico è trendy… in attesa di capirne il significato, ho pensato che ti poteva fare piacere sapere che” Da oggi e per una settimana un centinaio di scienziati provenienti da tutto il mondo sono riuniti nell’hotel Galatea Sea Palace di Aci Trezza per prendere parte alla ‘Ekaw 2008, International conference on knowledge engineering and knowledge management’, durante cui presenteranno i risultati delle loro ricerche più recenti nell’ambito dell’ingegneria della conoscenza e del web semantico, le tecnologie su cui si basa il web di terza generazione (Web 3.0)1
Wikipedia fornisce una prima risposta alle implicite domanda di Mario su cosa sia il web semantico, descrivendolo tra le altre cose come la naturale evoluzione del moderno link ipertestuale. Al momento esiste una fitta rete di semplici collegamenti che rimandano da un sito/documento all’altro, sfruttata dai motori di ricerca per posizionare i siti più rilevanti in alto alle loro ricerche, senza però realmente poter capire in che modo una risorsa è connessa ad un’altra.
Il concetto di web semantico è dunque proprio una risposta a questa ultima esigenza: aggiungere un nuovo livello di significato per cui ad esempio asserzioni come “pollycoke -> felipe“, potrebbero diventare triplette soggetto-predicato-valore equivalenti ad “pollycoke -> è il blog di -> felipe“, in cui il contesto è ciò che definisce il modo, o se vogliamo il motivo, per cui pollycoke è connesso a felipe. Per descrivere questo tipo di connessione non è più sufficiente l’utilizzo dei semplici collegamenti ipertestuali, nascono invece i linguaggi RDF, che già si affacciano timidamente anche sui nostri desktop.
Il desktop semantico invece non è che la messa in pratica dei concetti che ho appena accennato (ma se volete capire bene, cominciate leggendo quella pagina su Wikipedia) declinati per essere usati con le risorse che si hanno a disposizione in un ambiente desktop, in cui ad essere relazionati tra loro sono documenti, contatti, musica, immagini, video, posta elettronica. L’utente può anche interagire con tutto ciò, se lo vuole, applicando etichette e giudizi e creando nuovi criteri e connessioni tra queste risorse.
Già adesso è possibile avere una situazione in cui ad esempio non c’è bisogno di creare una nuova collezione per ogni lettore multimediale che proviamo: sarà il desktop a dire al lettore dove trovare tutta la musica e i video (sta accadendo adesso con Amarok-Nepomuk), ma le possibilità future sono ben più intriganti. In questo senso il desktop sarebbe fornito di tecnologie che possono ritenere informazioni complesse su ognuna delle nostre risorse, informazioni che di solito vanno perdute. Qualche banalissimo esempio:
- Il brano “Demo.mp3″ era allegato al messaggio “Ti prego dimmi che ne pensi”, spedito da “Ennio Morricone” il 20 settembre 2008
- Il documento “CV_europeo.pdf” è stato scaricato dal sito “Regione Sicilia”
È chiaro che stiamo parlando di pura sperimentazione e queste idee sono ancora premature, ma idealmente in futuro queste informazioni potranno essere sfruttate proattivamente da un desktop semantico. Ci verranno fornite le indicazioni sulle risorse di cui abbiamo bisogno quando ne abbiamo bisogno, in base al contesto, senza ostacolare il normale fluire delle connessioni di idee umane (che vanno ben oltre l’elementare collegamento diretto) come succede con i desktop tradizionali (da qui la necessità di usare strumenti di ricerca passiva) ma al contrario assecondando e aiutando le operazioni.
Ed è esattamente quello che, per una volta in anticipo su Microsoft e Apple, si sta preparando a fare KDE 4 con Nepomuk
— Note all'articolo:
- L’articolo completo su La Sicilia Web [↩]
— Pagine forse correlate:
Commenti »
Continuo a chiedermi perchè alla base del Web ci siano ancora HTML (evidentemente non più adatto), Javascript XML e Flash… Quando un normale client/server opengl avrebbe potuto fare tutto questo, meglio.
Perchè quello che proponi non tiene conto di un fenomeno purtroppo molto rilevante in italia: il digital divide.
Anche una mia compagna di università (faccio in formatica) si chiede perchè riempiano i siti di Flash, non perchè lo trovi inadeguato, ma perchè dove abita lei, a 10 km dalla città, l’adsl non arriva, e col suo 56k disturbato ci mette delle vite ad aprire siti con html puro, figuriamoci flash….
Flash non è orribile solo perché pesante, lo è soprattutto perché non è accessibile.
Inoltre spesso lo usano a sproposito per fare pacchianate, il che lo rende ancora più odioso.
io ho trovato la pace con questo https://addons.mozilla.org/it/firefox/addon/433
questa storia del semantico è interessante finch rimane in locale, ma portata sul web puo diventare anche controproducente (la publicità puo sfruttare questi link semantici per bombardare ulteriormente….tsk)
…very interesting, anche se “per una volta in anticipo su Microsoft e Apple, si sta preparando a fare KDE 4 con Nepomuk”…mi sa che come al solito il mondo non premierà chi inventa, ma chi vende meglio….
Ciao Felipe. Leggo spesso il tuo blog e mi fa piacere vedere che affronti un argomento che mi sta abbastanza a cuore. Mi permetto di segnalare a te e agli altri lettori alcuni articoli dove parlo di web semantico cercando di comunicare in modo semplice. Purtroppo non aggiorno il blog sa un sacco di tempo però gli articoli sono ancora validi ;-)
http://www.thinkpragmatic.net/perche-dovrei-fare-io-quello-che-puo-fare-una-macchina/
http://www.thinkpragmatic.net/web-semantico-emergente/
http://www.thinkpragmatic.net/web-logica-e-sillogismi/
Cmq se dovessi spiegare il web semantico in pochi secondi userei questo semplice elenco:
* Il Web 1.0 riguarda connessioni fra documenti.
* Il Web 2.0 riguarda connessioni fra persone.
* Il Web Semantico riguarda connessioni fra dati.
Non è farina del mio sacco ma è tratto da un articolo di Dan Zambonini su XML.com
Ehi, non sapevo che banalmente il Maestro Morricone ti manda delle demo da valutare! ^^, ihihi
@Wyrmskull
opengl???? dici sul serio???
la praticita’ del web sta nella sua semplicita’…
Il desktop semantico è chiaramente
un significativo passo avanti verso Skynet,
ossia un computer autocosciente
che cercherà di distruggere il genere umano.
Altro che LHC!
@Alex: diciamoci la verità. il web 1.0 non è stato altro che una grande vetrina pubblicitaria, dove mettere in mostra i propri prodotti. Un intermediatore. dire che connetteva documenti, è sopravvalutarlo.
Soprattutto alla luce del web 2.0 e degli sviluppi futuri.
@Pericolo: Proteus dimostra che gli obiettivi di un computer autocosciente è di riprodursi e diventare umano.
cmq non capisco perché non ci sia nessuno dall’univ di Pisa, dove è attivo l’unico corso di Informatica Umanistica in Italia.
Come al solito, noi informatici umanistici stiamo a dormire?
Grazie, finalmete una risposta precisa e concisa alla domanda che molti mi pongono quando comincio a parlare di desktop semantico. (indi ti linkerò a loro…)
Per quanto riguarda i pericoli derivanti da pc autocoscienti… beh credo siano infinitamente minori di quelli derivati dai pazzi incoscienti che guidano i nostri paesi illuminati… ;)
Skynet… stupidate. Finchè un’intelligenza artificiale non diventa senziente, non venitemi a parlare di queste cose. Web 2.0 è solo la presa di coscienza che l’HTML non è abbastanza, ed ecco Ajax, Javascript, contenuti dinamici. Ma perchè passare per questa accozzaglia di protocolli inadatti che è il browser? Html = Hypertext markup language. Hypertext, non video o audio… non è adatto al contenuto dinamico. Anche solo per sistemare il layout delle pagine bisogna correre ai ripari con un altro strumento, CSS o Flash.
OpenGL è difficile? Non scherziamo: quanta gente scrive HTML e quanta usa Dreamweaver? Se tutti usassero OpenGL, ci sarebbero un sacco di strumenti per renderlo di uso facile e quotidiano. E’ forse facile fare un sito di modo che sia visualizzato in maniera uguale su tutti i browser? E’ facile sistemare la sicurezza di un sito web?
Digital divide? Una volta le demo fatte in assembler anche su Amiga creavano effetti 3d impensabili per i tempi eppure occupavano meno di una qualunque applicazione flash tu possa trovare in giro. Non credo che un linguaggio di scripting per grafica 3d occuperebbe molto di più, se non ci si applica delle texture ad alta definizione…
Ad oggi, un window manager come DWM occupa 30 KB di eseguibile, mi pare… Non ha 3d, ma permette un uso più che decente di un ambiente linux.
Potete dire che sono utopista etc etc… ma non credo di dir stupidate.
Non voglio entrare nel merito delle pagine web scritte sfruttando le opengl (Wyrm giuro che mi è nuova sta faccenda, e mi interessa pure), però concordo sul fatto che al momento il web è un’accozzaglia di linguaggi che fa quasi spavento.
Non fa quasi spavento, FA SPAVENTO e basta.
XHTML per descrivere i contenuti, i quali sono sputati fuori dal webserver usando un linguaggio lato server come il PHP, tutto ben impaginato da CSS2 3 4 5 6, con risposte dinamiche dal server usando DOM e palle varie, con qualche dinamismo in javascript. Aggiungiamoci un player flash nell’angolino in alto a sinistra.
Spa-ven-to.
Mettiamoci tutti a terra con le gambe incrociate, facciamo “ooohhmmm” e preghiamo la venuta dell’HTML 5.
@ Wyrmskull
>> ma non credo di dir stupidate.
nessuna stupidata, trovo la tua riflessione lucida e ben argomentata..
sarà anche che sono nostalgico dell’ amiga :D
Essendo abbastanza dentro le tematiche di text mining etc, mi viene da dire che il “qualcosa” semantico è solo un tentativo dal basso di affrontare il problema della complessità delle informazioni su web e dintorni.
Vi siete mai chiesti perchè google e amici rifiutino qualsiasi approccio semantico alle loro tecnologie di ricerca, indicizzazionr e correlazione di argomenti?
Semplice! l’approccio semantico è strettamenete dipendente dalla lingua utilizzata, dove lingua vuol dire non solo dizionario (con tutti i problemi dello stemming) ma anche conoscenza dell’architettura della lingua in termini di grammatica e costruzione dei predicati.
Del tutto diverso l’approccio statistico, che al netto dello stemming (indispensabile) poi si affida ai numeri per tirare fuori i risultati.
Mi spiace dirlo, ma questo è il futuro